Torna anche quest’anno a Verona il Vinitaly, il più importante evento enologico mondiale, con oltre 4000 espositori e operatori del settore provenienti da ogni parte del mondo.
Vini e tesori gastronomici della Sardegna
Quest’anno a Vinitaly la Regione Sardegna a Vinitaly, Padiglione 8, con il claim “Noi Siamo Sardi”, propone le degustazioni dei suoi vini in abbinamento coi prodotti più tipici della sua agricoltura: vini, liquori, formaggi, pesce, pane, pasta, carni, salumi, che rappresentano una tradizione culinaria antica e ricca, un tesoro gastronomico secolare che riflette e riassume la storia, la cultura e le risorse naturali dell’isola al centro del Mediterraneo. Un ricco programma di degustazioni guidate nei 4 giorni della fiera proporrà un viaggio enogastronomico alla scoperta della cultura e della storia dell’arte culinaria dell’isola, fatta di ingredienti unici e irripetibili, una esperienza sensoriale che si completa coi vini più distintivi dell’isola, a partire da Cannonau e Vermentino.
Si parte domenica 14 aprile con due appuntamenti: “Viaggio millenario tra pastori e casari” (11,30-13) e “Le nuove frontiere dell’arte casearia della Sardegna” (dalle 16 alle 17,30), con Pier Paolo Fiori di AIS e Michele Cherchi, esperto di formaggi. Si prosegue lunedì 15 aprile sempre con due appuntamenti dedicati a “Il suino sardo e i suoi prodotti più autentici” (11,30-13) e alle “Declinazioni meno conosciute della norcineria sarda” (16-17,30), guidati da Pier Paolo Fiori e Roberto Pisano di ONAS- Organizzazione nazionale assaggiatori salumi.
Martedì 16 sarà la volta de “Dalle coste della Sardegna, racconto di prodotti ittici lavorati secondo antiche tradizioni” (11,30-13) condotto sempre da Pier Paolo Fiori assieme ad Andrea e Cristiano Rosso, chef e ristoratori. A seguire (13,45-15,30) “Sardegna isola di biodiversità: vitigni unici per spumanti originali” a cura di Assoenologi Sardegna e delle Agenzie Laore Sardegna, Agris Sardegna e Sardegna Ricerche. Nel pomeriggio con “Mandrolisai, cuore della Sardegna: vini e prodotti in un paesaggio rurale al centro dell’isola” (16-17,30), degustazione di vini della DOC con formaggi e salumi del territorio a cura di AIS Sardegna. Si chiude mercoledì 17 aprile con “Dolci della Sardegna: un patrimonio culturale di antichissima origine” (11,30-13), degustazione di vini abbinati ai prodotti dell’artigianato dolciario sardo, condotta da Pier Paolo Fiori e Giovanni Fancello, giornalista, scrittore e gastronomo.
Lazio, all roads lead to taste
Il Lazio del vino si presenta a Vinitaly con numeri e prospettive capaci di superare gli stereotipi del passato, per portare alla ribalta una produzione importante, che anno dopo anno si arricchisce di perle e novità interessanti, alla quale si affianca una naturale vocazione all’enoturismo, peraltro oggetto di una recente legge regionale. Una viticoltura con prospettive di crescita importanti, che nel corso del tempo ha saputo focalizzarsi su un modello di qualità, scommettendo sulla riscoperta degli autoctoni, senza trascurare la valorizzazione dei grandi vitigni internazionali.
Alla grande kermesse enologica il Lazio si presenta con una collettiva composta da 53 realtà vitivinicole del territorio, un padiglione scenografico, un nuovo storytelling territoriale, un programma di animazione di alto livello e numerose opportunità di visibilità e di business per i suoi produttori. Il claim scelto per l’occasione, che accompagna tutte le grandi manifestazioni del vino a cui la regione prende parte, “Lazio. All roads lead to taste”, ispirato a un antico motto, è un invito alla scoperta, lasciando intendere che ogni viaggio intrapreso nella nostra regione, porta il visitatore a vivere esperienze, anche enologiche, straordinarie.
Il Lazio si propone a Verona con un padiglione di 2.000 mq, situato all’ingresso Cangrande, innovativo per le soluzioni architettoniche, di immagine e di comunicazione, unito a nuovo storytelling, pensato per raccontare la regione e le sue eccellenze vitivinicole, Quello del Lazio a Vinitaly sarà un percorso, curato da Bibenda editore, composto da “masterclass blind tasting”, realizzate in collaborazione con Slow Food Lazio e degustazioni guidate in programma tutti i giorni in uno spazio ad hoc: l’Arena delle eccellenze, all’interno della quale saranno rappresentate tutte le aziende presenti nella collettiva Lazio, con un’etichetta selezionata per ciascuna. Il programma di degustazione è accompagnato da due serie di incontri B2B tra buyer e produttori della filiera laziale, realizzate in collaborazione con ICE-Agenzia e Veronafiere.
E poi il “Vigneto Lazio”, che basa il proprio appeal su un patrimonio enologico notevole, che vanta 3 DOCG, 27 DOC, 6 IGT e 37 vitigni autoctoni, nel quale si riversa l’attività di una filiera che conta 18.000 ettari di superficie vitata, 450 cantine attive e una produzione annuale di 800.000 ettolitri, con una forte prevalenza di bianchi (75% del prodotto) sui rossi (25%), capace di generare oltre 230 milioni all’anno di valore di produzione.
Cantine Giacomo Montresor con tante novità
Tra i 4000 espositori circa di Vinitaly 2024 annoveriamo anche Cantine Giacomo Montresor, il quale si racconta partendo proprio dalle novità in cantina che negli ultimi sei anni hanno visto la realizzazione del nuovo fruttaio per l’appassimento delle uve destinate all’Amarone, la nuova linea di imbottigliamento, la bottaia completamente ristrutturata, la nascita del Museo del vino dedicato alla storia dell’azienda e il nuovo wineshop esperienziale. Un investimento che ha determinato un deciso cambio di passo dell’azienda attestato dal fatturato più che raddoppiato dal cambio di governance avvenuto nel 2018. vUna crescita che ha interessato il mercato italiano nel canale Horeca e soprattutto quello internazionale con la presenza del marchio Cantine Giacomo Montresor in oltre 50 Paesi in giro per il mondo. La quota export oggi tocca il 50% del fatturato totale, con il mercato del Nord America (Canada in primis) a primeggiare per la forza di un marchio distribuito sin dal 1969, seguito dai canali on-trade in Gran Bretagna e Svizzera, con un’espansione che sta interessando altre aree.
Dal 2021 Montresor ha conseguito la certificazione BRC e IFS (certificazioni della filiera agroalimentare basate sull’HACCP). In questa direzione, si guarda al futuro con nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile che prevedono il conseguimento della certificazione Equalitas. Al centro di tutto questo percorso c’è una produzione di eccellenza che parte dai vini tipici della Valpolicella come l’Amarone e il Ripasso e che arriva a coprire denominazioni come il Bardolino, il Lugana, il Soave, e il Prosecco. Un percorso di qualità attestato dai recenti prestigiosi riconoscimenti di importanti guide di respiro internazionale come avvenuto di recente per alcune referenze: l’Amarone della Valpolicella Classico Capitel della Crosara 2016 che ha ottenuto 92 punti da James Suckling, uno dei critici più autorevoli del panorama enologico internazionale; e l’Amarone Valpolicella Satinato 2019 che ha ricevuto i 92 punti da Falstaff, rivista leader del mercato tedesco.
Non sfuggano nelle attestazioni la peculiarità della bottiglia satinata “mula”, vero e proprio “marchio” identitario della produzione di qualità dell’azienda, la cui storia ben rappresenta anche la spinta innovativa di Cantine Giacomo Montresor già dai primi del Novecento. Disegnata da Giacomo Montresor nel 1904, sintesi tra la bottiglia in vetro e il fiasco, la “mula” venne esportata la prima volta negli USA nel 1906. Il trasporto via nave delle casse di vino esposte al sole sul ponte della nave provocava ossidazioni e rifermentazioni. Fu così che nel 1921 Giacomo iniziò a satinare la bottiglia per proteggerne il prezioso contenuto. Oggi l’Amarone Satinato è emblema dell’azienda e della Valpolicella stessa, presente in oltre 50 paesi del mondo.
L’attualità oggi parla di una cantina che esporta vini in oltre 50 Paesi del mondo, è leader nel mercato del Canada, e dal 2019 ha portato avanti un imponente percorso di ristrutturazione generale grazie all’ingresso dei soci cooperativi Terre Cevico e Cantine di Verona.
Lo spirito eclettico del formaggio Asiago
Il formaggio Asiago e la sua grande ecletticità, fatta di un’ampia gamma di stagionature, nicchie emergenti e lunghe maturazioni, rafforza la collaborazione col mondo del vino e, per il secondo anno consecutivo, diventa Official Cheese di OperaWine, Vinitaly e Vinitaly and the City, i tre prestigiosi appuntamenti.
Dalle proposte esclusive sul palcoscenico di OperaWine, alla scoperta di abbinamenti di tendenza a Vinitaly and the City, fino alla valorizzazione delle stagionature di nicchia a Vinitaly, l’Asiago DOP riafferma la sua grande versatilità e celebra la partnership privilegiata col mondo del vino tornando ad essere l’unico formaggio a rappresentare la produzione lattiero-casearia italiana nei tre eventi veronesi.
Venerdì 12, in Piazza Dante, nel cuore del centro storico di Verona, spetta all’Official Cheese aprire la lunga kermesse con l’inaugurazione di Vinitaly and the City. Sabato 13, alle Gallerie Mercatali, l’Asiago DOP incontra i migliori cento produttori italiani selezionati da Wine Spectator a OperaWine, l’evento première del Salone internazionale, teatro delle più iconiche etichette del vino italiano riconosciute negli USA, primo mercato di riferimento per la specialità veneto-trentina. A OperaWine, l’Asiago DOP farà vivere sorprendenti degustazioni di stagionature molto esclusive abbinate a vini super-premium e gustosi momenti con le speciali Pizza DoppioCrunch ® proposte dal pizzachef Renato Bosco.
L’anima glamour del formaggio Asiago trova il suo spazio a Vinitaly & The City, il fuori salone dei wine lover e invita alla scoperta di abbinamenti di tendenza nella masterclass “Asiago DOP drink, botaniche e sapori”, in programma nella Sala Consiliare del Palazzo Scaligero, sede della Provincia di Verona, dove Andrea Cason, bartender della mixology, incontra Massimiliano Gnesotto, il “raccoglitore” di erbe selvatiche dell’Altopiano di Asiago e, insieme, propongono un viaggio tra essenze, distillati, drink e stagionature “introvabili”. Dal 14 al 17 il Consorzio Tutela Formaggio Asiago promuove le produzioni di nicchia al Vinitaly Bio (Padiglione C-Organic Hall), al Gala Dinner Mixology, in programma martedì 16, al Self Service d’Autore (Galleria dei Signori), in collaborazione con l’associazione JRE-Italia e racconta la sinergia con prodotti a Denominazione d’Origine, mentre al Pavilion, area H, col Prosecco DOC, in particolare, martedì 16 alle ore 16, il formaggio Asiago sarà protagonista di una speciale masterclass.