Da sabato 13 aprile a domenica 21 aprile, con partenza da Biella, è in programma la nuova edizione della rassegna enogastronomica dedicata al vermouth, che prevede diverse tappe, tra le quali, Torino, Asti, le valli attorno a Biella, Casale Monferrato, Cuneo, il Canavese, fino a Genova e Milano.
2024 l’anno del Vermouth
Il 2024 è l’anno del vermouth? Si direbbe proprio di sì. Un grande ritorno, con marchi che rinascono e altri creati ex-novo, e tutto in una versione più giovane e di tendenza. A Torino, la città dove Antonio Benedetto Carpano ha messo a punto la sua ricetta di vino aromatizzato alle erbe e spezie, a febbraio si è svolto il primo Salone del Vermouth, a giugno sarà invece la volta della “Vermouth di Torino Week”, a cura del Consorzio del Vermouth di Torino con eventi organizzati contemporaneamente in Italia, in Europa e nel mondo.
Vermout, le tappe e il programma del festival
E ora dal 13 al 21 aprile si tiene Vermouth, il festival del vermouth che prende le mosse da Biella, da dove inizia una Strada del Vermouth che toccherà Torino, Agliè, Caluso e poi Asti, le valli attorno a Biella – Bioglio, Campiglia Cervo, l’Oasi Zegna… – e ancora, tra gli altri, Casale Monferrato, Castellamonte, Cuneo, Pessione, il Canavese, fino a Genova e Milano. Un invito a vagabondare con lentezza nelle Terre del Vermouth, visitare aziende, degustare aperitivi, scoprire profumi e sapori. Il festival, organizzato da Etnica+ a cura di Enzo Napolitano e Stella Scialpi, propone in tutto oltre 70 esperienze da scoprire e da vivere.
Perché Biella? Perché è a 15 minuti dalla città, a Bioglio, che il 24 novembre del 1751 è nato Antonio Benedetto Carpano, distillatore ed erborista. Dunque Biella e Torino sono unite da un “filo di vermouth”. Dalle Valli del Biellese, Carpano scende infatti a Torino e sperimenta nuove varianti del “vino aromatizzato” in miscele e proporzioni segrete di erbe aromatiche e spezie (cannella, coriandolo, noce moscata, zafferano, vaniglia, chiodi di garofano… ma soprattutto l’assenzio o artemisia maggiore, in tedesco wermut) su una base di vino bianco, in origine Moscato di Canelli. Lo vende in una bottega di Torino sotto i portici di piazza Castello, nota dal nome del suo proprietario, il fabbricante di liquori Merendazzo. E trasforma una bevanda medicinale in una bevanda conviviale che nella Torino ottocentesca diffonde il rito dell’aperitivo, quello che lo scrittore Edmondo De Amicis battezza L’Ora del Vermouth. A Bioglio, nel parco di Villa Santa Teresa, c’è uno spazio dedicato a Carpano e al suo vermouth, che sembra nato apposta per fare incontrare i territori: il Monferrato con il Moscato, le montagne con le erbe spontanee e l’Estremo Oriente con le spezie
Un Festival nel segno della biodiversità
Filo conduttore del festival è il vermouth come espressione e narrazione di territori, tradizioni, culture e colture enologiche. Ed è proprio la biodiversità del vermouth la ragione del suo successo, che dura da oltre due secoli, e della sua diffusione nel mondo. Assaporare e condividere un vermouth è da sempre un momento di dialogo culturale. Un dialogo che si ritrova anche nelle miscelazioni che mettono in connessione territori, tradizioni e culture, a cominciare dal cocktail Milano-Torino, incontro tra il vermouth e il bitter e fra la cultura e le tradizioni di due capitali. Fin dalla prima edizione Vèrmut! si basa dunque sul dialogo tra i territori, inizialmente il Biellese e il Canavese, poi una Comunità di Gusto composta da partner, aziende, locali e appassionati che si è gradualmente ampliata nelle Terre da Vermouth: territori caratterizzati dalla storia, dalla tradizione, dalla cultura, dalla condivisione, dalla produzione, dall’innovazione del Vermouth, fra marchi storici e marchi minori, Una Comunità di Gusto inclusiva fatta da viticoltori, distillatori, botanici, ristoratori, chef, sommelier, pasticceri, cioccolatieri, bartender, gastronomi lunga una Strada del Vermouth esperienza da vivere durante il festival ma anche da rivivere dopo il festival.
Le aree tematiche e gli appuntamenti da non perdere
ll festival si sviluppa in diverse aree tematiche:
- L’ Accademia Vermouthcon masterclass, laboratori, foraging (all’ Oasi Zegna e in Valchiusella) eventi culturali tra cui un concerto al Biella Jazz Club.
- VermouthDesign,ovvero seminari di design e un laboratorio organizzati con l’Ordine degli Architetti di Biella.
- La Strada del Vermouthcon visite aziendali e museali tra cui Collezione Branca, Casa Martini, Bordiga 1888 e Revel Chion.
- Vigneron Vermouth, ovvero incontri con i vignaioli. Da segnalare sabato 13 alle 11.30 a Sordevolo, sulle montagne biellesi l’incontro con il Monastero di Bose che presenta il suo Vermut San Masseo, prodotto nel Monastero di Bose di Assisi. Mentre alle 15 ad Agliè Vermouth a Corte con il Vermouth di Torino Cocchi
- Vermouth Gourmet con degustazioni, abbinamenti, pranzi, tra cui sabato 20 aprile quello proposto da Mariangela Susigan al Ristorante Gardenia di Caluso (una stella e una stella verde Michelin e Due Forchette del Gambero Ross), laboratori del gusto di Slow Food, l’interessante incontro sabato 13 a Torino da Casa Pepita di via Assarotti “Tramezzini e Vermouth” a cura di Paola Mazzier, sommelier e viticoltrice, nonché esperta di cucina piemontese che nel corso del laboratorio insegna a fare i tramezzini, che poi verranno degustati con il nuovo Vermouth di Torino No.Au di Simone Cerruti Wines che nasce dal Moscato secco Nicchia 2019.
E giovedì 18 aprile alla Bürsch di Campiglia Cervo apericena con i cocktail al vermouth di Matthew Stroud barman della Bürsch e accompagnmnto food di Erika Gotta chef del resort.
- Vermouth & bitter: miscelazioni classiche e contemporanee, tra cui quella proposta per il festival da Insomnia, il cocktail bar di Torino che recentemente ha vinto il contest sulle miscelazioni con il vermouth.
- L’altro vermouth: esperienze con i (non) vermouth a base birra (Baladin) e a base riso (Nèir).
E inoltre in una trentina di locali torinesi (caffè storici, cocktail bar, ristoranti) si celebra per tutta la durata del festival l’Ora del Vermouth. I locali aderenti propongono il Vermouth di Torino Igp, di 3 marche diverse e 5 differenti tipologie tra Extra-Dry, Dry, Bianco, Ambrato, Rosso. Il Vermouth viene servito freddo, con o senza ghiaccio, con scorza di limone o arancia, non trattata e biologica. Si può decidere di degustare tre Vermouth di Torino in purezza oppure uno in purezza e un cocktail. A fianco del Vermouth di Torino, una scelta di assaggi tipici del territorio e della cucina piemontese, tra i formaggi e i salumi, le acciughe e i tomini al verde, l’insalata russa, il vitello tonnato e la carne all’albese, i peperoni in bagna càuda, i grissini…per finire con nocciole e gianduiotti: cinque assaggi di cui uno dolce, secondo la tradizione storica.
Aperitivi con il vermouth anche a Biella, abbinamenti con i torcetti ad Agliè, con i biscotti della duchessa a San Giorgio Canavese, il gelato al vermouth Cocchi di Alberto Marchetti a Torino… Insomma, saranno 9 giorni che cambieranno la vostra percezione del vermouth.
di Rosalba Graglia by Gambero Rosso