Anche i russi hanno scoperto quanto sia importante il cibo di qualità, sul piano economico in particolare e si apprestano a “clonare” i “distretti del cibo” italiani realizzandone uno per i prodotti lattiero-caseari.
La Regione di Mosca ha deciso infatti di aprire un distretto specializzato sulla produzione di formaggi che la porterà a diventare non solo il secondo distretto caseario dell’intera Russia ma anche il più specializzato nella produzione di formaggi simili a quelli tradizionali italiani.
Un distretto per prodotti lattiero-caseari a Mosca
Il progetto è stato presentato tre mesi di mesi fa nel corso dell’International Agricultural Dairy Forum della capitale russa, dove i rappresentanti delle istituzioni moscovite e del Ministero dell’Agricoltura della Federazione Russa e gli operatori del settore lattiero-caseario russo lo hanno illustrato ai partecipanti.
Progetto che prevede la realizzazione di sette stabilimenti caseari per una superficie complessiva di 17 ettari e una potenzialità produttiva annua di 12.000 tonnellate di formaggi di qualità nel Dmitrovsky District, a pochi chilometri a nord della capitale, entro la fine del 2018, con un investimento complessivo, stimato in 5 miliardi di rubli, pari a 75 milioni di euro.
Finanziamenti russi, know how italiano
A finanziare la costruzione di nuovi e moderni allevamenti, stabilimenti ad alta tecnologia per la lavorazione del latte e dei prodotti lattiero-caseari, magazzini di stoccaggio e delle relative infrastrutture sarà il governo della Regione di Mosca, ma il know-how dovrebbe arrivare dalle imprese casearie italiane, invitate dalle istituzioni russe per sviluppare partnership finalizzate alla produzione di quei formaggi che i consumatori russi ben conoscono e apprezzano, nonostante la presenza sugli scaffali di negozi e supermercati di molti prodotti cosiddetti “tarocchi”.
Il progetto del distretto lattiero-caseario moscovita sarà probabilmente il primo di una serie di distretti del cibo ed ha due scopi abbastanza chiari: sviluppare l’industria lattiero-casearia locale in primo luogo e in seconda analisi, sopperire ai pesanti effetti causati dall’embargo sull’importazione di formaggi dalla Ue, imposto nel 2014, che ha colpito tutte le imprese europee, le quali hanno perso un mercato in forte espansione da 250mila tonnellate di export, destinato probabilmente con questa nuova politica del governo russo a ridursi ulteriormente.