Leporatti, Ceo di Eureka MICE International: “Organizzare un congresso in una città italiana permette di garantire ai partecipanti anche un mix di cultura, storia e peculiarità enogastronomiche uniche. Appare pertanto evidente che il congressuale in Italia è una risorsa da ritrovare e sviluppare”.
Il turismo congressuale è una particolare forma di turismo, il cui scopo principale non è la vacanza, ma la partecipazione ad incontri, seminari, workshop e meeting di vario genere mirati all’arricchimento culturale del partecipante. Il settore dopo il brusco stop causato dal Covid, sta vivendo un periodo particolarmente florido grazie alla convergenza dei vari eventi precedentemente rinviati a causa della pandemia. Tuttavia, questo momento effervescente è destinato a esaurirsi in breve tempo, lasciando un panorama ridimensionato, molto diverso da quello a cui eravamo abituati.
Ad onor del vero, molti Paesi si stanno organizzando da tempo per rispondere alle nuove esigenze dei promotori e cogliere così nuove opportunità commerciali. Anche perché quello congressuale è il segmento del turismo a più ampia programmazione, con il maggior indotto e il maggior numero di opportunità occupazionali qualificate.
I dati di Federcongressi e di UIA sulla Meeting Industry in Italia
Secondo Federcongressi la Meeting Industry genera in Italia un indotto di circa 65 miliardi di euro con un impatto diretto sul Pil, su base annua, di 36,2 miliardi di euro e impiega 569mila addetti. Poi è una tipologia di turismo ideale per il Belpaese in quanto permette di ottimizzare la capacità ricettiva attualmente utilizzata solo per un terzo.
Però, anche se tali dati sembrano oltremodo incoraggianti, il rapporto UIA (Union of International Associations di Bruxelles) relativo ai congressi internazionali, rivela in modo inequivocabile una caduta dell’Italia nella classifica mondiale, con un picco verso il basso nell’ultimo decennio. Nel 2022 l’Italia è risultata decima, cioè ultima nel ranking dei paesi che hanno ospitato più congressi internazionali nel 2022, pur risalendo di quattro posizioni rispetto al 2019.
Una tavola rotonda a Padova Congress
Il tema è stato al centro di una tavola rotonda dal titolo “Tendenze del mercato congressuale europeo e opportunità per le destinazioni italiane”, che si è svolta nei giorni scorsi al Centro Congressi di Padova.
Nel corso del meeting è stata anche presentata l’11^ edizione di Association Days Europe, il principale evento annuale del mercato congressuale in calendario 20 al 22 febbraio 2025 proprio nelle sale di Padova Congress. Il centro congresso padovano, inaugurato nel 2022, è un gioiello architettonico firmato dal noto architetto giapponese Kengo Kuma, che lo ha strutturato come un contenitore polifunzionale e flessibile, dotato delle più avanzate tecnologie, che riesce ad ospitare oltre 3.300 persone.
Sul palco Giancarlo Leporatti, Ceo di Eureka MICE International, azienda leader nel marketing congressuale con oltre 40 anni di esperienza nel settore MICE (Meeting, Incentive, Conference, Event), Stefania De Toni, responsabile di Padova Congress e Bruna Maccarone, psicologa e psicoterapeuta, esperta in psicotraumatologia, e componente del direttivo EMDR Europe Association. L’interessante dibattito è stato moderato da Gian Maria Brega titolare di Mammamia Agency e responsabile ufficio stampa Eureka MICE International.
Il mercato congressuale in Italia: tra passato e presente
Fino al 2007 l’Italia occupava costantemente le prime posizioni nella classifica mondiale del mercato congressuale internazionale. Oggi, invece, si trova in una posizione arretrata tra i Paesi europei a vocazione turistica.
Considerando che l’Europa detiene, da sempre, oltre il 50% del mercato mondiale (57% nel 2023 contro il 23% dell’Asia, il 13% delle Americhe, il 4% dell’Africa e il 3% dell’Australasia/Oceania), l’attuale posizionamento dell’Italia è tutt’altro che soddisfacente.
Il progressivo declino dell’Italia nel mercato congressuale mondiale è attribuibile principalmente alla difficoltà di adattarsi alle mutevoli esigenze di un settore in continua evoluzione, a investimenti non indirizzati al meglio e a strategie di posizionamento inadeguate. Nel tempo, ciò ha comportato una perdita di competitività rispetto ad altre destinazioni che, seppur meno dotate, si sono dimostrate più reattive.
<<L’Italia, un tempo saldamente in testa tra i leader mondiali del mercato congressuale – ha ricordato Giancarlo Leporatti – è oggi fanalino di coda dei paesi europei a vocazione turistica. Contrariamente a quanto affermato dal Ministero del Turismo italiano – ha proseguito Leporatti – il contesto storico presentato dall’UIA (l’Unione delle Associazioni Internazionali di Bruxelles) sull’evoluzione dell’Italia nel mercato congressuale è decisamente negativo, con un calo costante nella classifica mondiale, soprattutto nell’ultimo decennio, anche se nel 2022 e 2023 ha registrato un leggero miglioramento dalla 10a alla 9a posizione. Il risultato, tuttavia, deve essere interpretato con cautela – sono sempre parole di Leporatti – in relazione all’eccezionalità del periodo. Infatti l’Italia avendo subito restrizioni più severe e, di conseguenza, un numero maggiore di rinvii rispetto ad altri Paesi, sta attualmente beneficiando in modo significativo di questo fisiologico rimbalzo>>.
Una nuova progettualità sostenibile per il turismo congressuale
Le nuove tendenze emerse nel periodo post-pandemia stanno rapidamente e significativamente ridefinendo il modo in cui gli eventi vengono pianificati, organizzati e realizzati. Tagli alle sponsorizzazioni e ai finanziamenti, aumento dei costi logistici e di alloggio, difficoltà nell’attrarre partecipanti, nuove esigenze tecnologiche e attenzione alla sostenibilità sono solo alcuni dei fattori che stanno plasmando il nuovo assetto del mercato a livello globale.
<<Bisogna rendersi conto – ha continuato Leporatti – che il mercato congressuale sta attraversando una fase di profondi cambiamenti. Le nuove tendenze emerse nel periodo post-pandemia stanno rapidamente e significativamente ridefinendo il modo in cui gli eventi vengono pianificati, organizzati e realizzati. Quindi è necessario per l’Italia un cambio di rotta per riprendersi il ruolo che il Paese, per le sue caratteristiche, e gli operatori, per la loro professionalità, meriterebbero>>.
<<Per recuperare il terreno perduto – ha evidenziato Bruna Maccarone – è necessario rendere attrattivo l’evento e trovare destinazioni dove è possibile accogliere un alto numero di partecipanti. È evidente che l’organizzazione di un congresso – ha proseguito Maccarone – richiede una pianificazione dettagliata anche in termini di costi: dopo la pandemia i costi per i trasporti sono aumentati in modo significativo. Inoltre tutti gli studi sono concordi nel ritenere che il congressuale è strumento strategico di destagionalizzazione. L’ottimo – sono sempre parole di Maccarone – sarebbe organizzare eventi dove è possibile portare anche la famiglia. In tal modo, mentre il congressista partecipa ai vari lavori previsti, la sua famiglia può fare qualche giorno di vacanza>>.
I Centri Congressi: sempre più motori dell’economia congressuale
<<Stiamo pagando errori importanti che affondano le radici nel passato – ha poi detto Leporatti – principalmente l’incapacità di riconoscere i meccanismi fondamentali di questo settore: le logiche economiche, l’importanza dei grandi ricettori come i Centri Congressi, che sono motori dell’economia congressuale del territorio, e il ruolo centrale delle istituzioni e della pubblica amministrazione nel fare da tramite e da punto di riferimento per i grandi organizzatori>>.
<<Padova Congress – ha ricordato Stefania De Toni – è la location ideale per ogni tipo di evento in quanto versatile, sostenibile e contemporanea. Un “hub dell’innovazione” al servizio del suo territorio e del settore della meeting industry nazionale ed internazionale. Io ed il mio team siamo concentrati sulla creazione di eventi personalizzati che soddisfino le esigenze e gli obiettivi unici del cliente. Nel primo biennio di attività, cioè 2022 e 2023 – ha proseguito la responsabile De Toni – abbiamo ospitato oltre 150 eventi. Con questa struttura, Padova, città, di arte e di scienza, si candida così a diventare una delle capitali italiane della congressistica. Siamo anche molto contenti di poter ospitare, nel febbraio del prossimo anno, l’11^ edizione di Association Days Europe. Una nuova entusiasmante sfida, un’occasione unica per promuovere sempre più e meglio Padova Congress e la città di Padova>>.
Association Days Europe: a Padova Congress dal 20 al 22 febbraio 2025
L’11esima edizione di Association Days Europe si svolgerà a Padova Congress dal 20 al 22 febbraio 2025. La kermesse, punto di riferimento nel mercato congressuale, è organizzata da Eureka MICE International. Il suo punto di eccellenza è la partecipazione diretta dei decisori della domanda: presidenti e delegati di associazioni e società medico-scientifiche, accademiche e professionali. Queste figure, ricercatissime ma spesso difficili da contattare, partecipano ogni anno numerosi all’evento per individuare le sedi ideali per i loro prossimi eventi.
<<Proprio per rispecchiare i grandi cambiamenti in atto nel mercato congressuale – ha concluso Leporatti – per l’11° edizione di Association Days, che si apre al mercato europeo, abbiamo scelto Padova, punto di riferimento scientifico mondiale che con il suo nuovissimo Centro Congressi e con le politiche espansive avviate, è perfettamente in linea con le nuove tendenze del mercato>>.