Una nuova tendenza si sta affacciando nel panorama sociale del belpaese e non solo, il Trekking enoico; vacanze al mare e caldo torrido alle spalle, si va alla scoperta di posti più intimi, vallate incastonate tra i boschi, borghi rinascimentali, uliveti e vigneti a perdita d’occhio, dove la natura si impone tra i grandi capolavori e tesori dell’umanità, dove bellezza ed armonia compongono un paesaggio che viene voglia di accarezzare.
Anche la tavola cambia il suo gusto, le fragranze sono quelle dell’uva e del mosto, i sapori si fanno più intensi e nel calice, dopo tante bollicine e bianchi ghiacciati, si torna a desiderare un buon rosso, rotondo e profondo, magari da abbinare ai formaggi stagionati anche solo per una merenda o un pic nic sull’erba.
Il trekking enoico in Toscana
Se scegliamo di andar per vigne e cercare simbolicamente la Toscana in un calice di rosso, scopriremo anche gli scorci più belli dove fare un trekking enoico come raramente capita.
Si cammina su strade di campagna, osservando filari di viti incorniciati da sfilate di cipressi e ingentiliti da cespugli di rose mentre in mente ritornano le parole di Luigi Veronelli “per capire un vino bisogna camminare le vigne”, e lungo quei sentieri incontrare persone raccogliere storie.
Un vero e proprio tour simbolico della Toscana vinicola per esempio è quello che costeggia le tenute di Carpineto, icona nel mondo dei grandi rossi toscani.
A essere coinvolti i territori delle denominazioni più importanti: Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, Chianti Classico dal momento che i suoi vigneti insistono in tutte le aree più vocate e nei paesaggi più amati dagli estimatori.
Si comincia da Montepulciano arroccata sulla cima di un colle, a sud della Toscana, nel cuore della Valdichiana; la Tenuta di Montepulciano, una vera e propria oasi di natura e ambiente è tutta all’insegna della sostenibilità, con vigne e boschi che assorbono molta più CO2 di quanta Carpineto ne produca.
Un wine retreat di 184 ettari con un lago, boschi, uliveti e vigneti a perdita d’occhio; qui è stata appena completata la nuova cantina nei colori della terra, distanziata dall’antico complesso settecentesco. All’interno un piccolo museo di antichi strumenti agricoli, una splendida sala degustazione dove fare tasting guidati spaziando tra le varie annate e un wine shop dove acquistare vini direttamente in azienda.
Tutto intorno un’ampia area verde che tra erba e fiori digrada su un piccolo lago naturale circondato da prati; sulla collina un uliveto monumentale di 12 ettari, all’origine di un olio di grande finezza.
E’ in questa tenuta che Carpineto produce il Vino Nobile di Montepulciano Riserva Docg: unica azienda toscana a produrlo nella sola versione Riserva, per tre anni di seguito unico Nobile nella Top 100 al mondo di Wine Spectator.
A pochi chilometri il centro abitato di Montepulciano dove prenotare un tavolo a Le Logge del Vignola; cucina di tradizione rivisitata in chiave contemporanea, ambiente intimo e curato dove apprezzare i migliori abbinamenti, magari per una verticale di Nobile. Una passeggiata dopo cena tra le stradine scoscese tra eleganti palazzi rinascimentali, splendide piazze e scorci suggestivi.
Appuntamenti golosi tra Val di Chiana e Val d’Orcia
Tantissimi all’avvio dell’autunno gli spunti golosi tra Valdichiana e Val’Orcia, a cominciare Pienza dove ogni prima domenica del mese così come Montalcino, c’è il mercatino biologico tutto incentrato sull’attività agricola e la produzione bio.
Questo è il regno del cacio, tanti gli affinamenti, molto intriganti quelli con le vinacce. Lasciata la Val d’Orcia, tra scorci lunari e cipressi come fossero punti esclamativi, ci si sposta in Val di Chiana, a Montepulciano, summa rinascimentale quasi altezzosa per eleganza e imponenza, ricca di manifestazioni ed eventi, tra rievocazioni storiche e appuntamenti con l’enogastronomia le cui star sono i pici all’aglione, a base di un prodotto d’eccellenza e di nicchia sempre più ricercato, e i piatti a base d’ocio, il papero in dialetto.
Il resto del tour enoico
Non è da meno la Val d’Orcia, un tripudio di natura assai ben preservata e che duetta con borghi, pievi, torri in un saliscendi di calanchi e colline fino ad arrivare a Montalcino, talmente famosa per un vino mito quale è il Brunello da far dimenticare talvolta la bellezza di un borgo rimasto pressoché intatto nel tessuto urbano, per quanto fin troppo densamente punteggiato di enoteche, wine bar e ristorantini che hanno fatto del Brunello il proprio nume tutelare.
La Tenuta di Montalcino della Carpineto è a 500 mt sul livello del mare, uno degli insediamenti più alti della denominazione e più panoramici, con la vista che spazia sul centro storico del borgo e inquadra l’intero perimetro della cinta muraria.
La leggera esposizione verso nord, in posizione panoramica e ventilata, dona ai vini un microclima unico che conferisce a questo Brunello intensi e complessi profumi, una bella freschezza, eleganza, e grande longevità; i casolari antichi in pietra ospitano la cantina d’affinamento.
Si riprende il cammino diretti nel Chianti Classico, zona splendida, fitta di castelli, borghi medievali, boschi secolari e vigneti sconfinati. Già perchè qui il vino è ancora una volta alle sue massime espressioni come sembra ricordare anche il il Museo del Vino di Greve in Chianti che per certi versi è magistrale sintesi di pittoresco e tipico. Tutta la vita di questa cittadina si svolge intorno alla sua piazza dove ancora oggi, come tradizione, ogni sabato si svolge il mercato cittadino, da sempre punto di smercio lungo la via Chiantigiana.
Una manciata di chilometri ed eccoci di nuovo da Carpineto, in particolare nella Tenuta di Dudda a Greve, cuore storico dell’azienda. Qui nel 1967 Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo avviarono l’attività con il sogno e l’obiettivo di fare il miglior Chianti e qui 52 anni dopo il visitatore percepisce quanto quel sogno è divenuto realtà e quanto anche la giovane generazione, stia andando oltre. Qui è possibile organizzare visite guidate con tour nelle zone di vinificazione e affinamento, oltre a poter passeggiare tra le vigne che circondano l’azienda. Il tour si conclude con la degustazione dei 5 vini di punta: Dogajolo, Chianti Classico, Chianti Classico Riserva, Vino Nobile di Montepulciano Riserva e Farnito Cabernet Sauvignon.
Poco distante, la Tenuta di Gaville sulla cima di un colle: 65 ettari in uno splendido ambiente pastorale.
Ci si sposta infine nell’alta Maremma per la Tenuta di Gavorrano, con i suoi 165 ettari di terreni tra cui un’ampia area di bosco mediterraneo con una splendida sughereta dove pascolano allo stato brado oltre trenta capi di maialini di cinta senese. I vigneti invece si estendono in un’area rivolta verso il mare che dona ai vini quella intensa mediterraneità che contraddistingue anche l’ultimo nato, il Farnito Valcolomba, un Merlot in purezza con il quale terminare il tour della miglior Toscana del vino by Carpineto.