Una finestra tra le colline diConegliano e Valdobbiadene e un messaggio: “Valore della bottiglia 10 euro, servitevi da soli”. Sono passati vent’anni da quando il salumiere Cesare De Stefani ha trasformato la sua casa colonica in un’osteria.
Una porta socchiusa, per far intendere che chiunque avesse avuto voglia di entrare era ben accetto. Tre bottiglie di Cartizze con a fianco sei bicchieri. E un biglietto: “Valore della bottiglia 10 euro, servitevi da soli e buona degustazione”. Lì a fianco, un salvadanaio in cui lasciare i soldi, senza nessuno che controllasse se la cifra fosse o meno esatta. È iniziata così la storia dell’Osteria senz’Oste, un po’ per gioco e un po’ per caso, sicuramente con una grande dose di fiducia. La fortuna c’entra poco o nulla. Sono passati vent’anni da quando Cesare De Stefani, salumiere per tradizione familiare, ha trasformato la sua casa colonica tra le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene in un’osteria, non lontana dal paesino di Santo Stefano, che punta la Cima Cartizze.
Cosa si beve e cosa si mangia all’Osteria senz’Oste
In questo luogo di ristoro passato e futuro si mescolano. Le pietre e i mattoni che compongono il casale fanno da contraltare all’innovazione. Qui non ci sono camerieri né personale ai quali ordinare i propri desiderata.I visitatori posso acquistare i vini locali (talmente tanto che alcune etichette sono scritte a mano e in dialetto: “Il me preferio col fondo”) e i bicchieri contenuti nei distributori automatici refrigerati, che vengono costantemente riforniti di bevande e cibo. Niente di cucinato, ma formaggi, salumi, uova sode, sottaceti, pan de vin da mangiare seduti ai tavoli di legno che affacciano sulle vigne. Tutti prodotti reperiti nella zona circostante, alcuni direttamente dalla salumeria di Cesare. Una volta scelto il proprio menù, si paga in una cassa automatica-self service, va da sé.
Fiducia e passaparola
Il passaparola ha superato i confini nazionali, portando all’Osteria senz’Oste turisti da tutto il mondo. La conferma si ritrova nelle foto appese al soffitto e nei bigliettini che lasciano prima di andarsene, estremamente soddisfatti per l’esperienza vissuta. Il tutto nella totale libertà – e quindi responsabilità – di poter fare ciò che si vuole nel rispetto del luogo. Più che business è un’attività di piacere. Un modo semplice, ma allo stesso tempo originale, per far del bene a chi è di passaggio, che può fermarsi per uno spuntino o un ristoro completo. Il tutto, davanti allo spettacolo delle vigne del Valdobbiadene, seduti su delle panche di legno immerse nel verde.
All’inizio, Cesare riportava sulle bottiglie il loro costo ideale, ma se qualcuno si trovava meno soldi in tasca poteva lasciare quel che aveva. Era una rara questione di fiducia: con quella cifra il cliente viene educato al lavoro che c’era dietro quella determinata bottiglia, venendo incontro alle sue esigenze. Tuttavia, ci sono regole da rispettare e questa pratica non è consentita dalla legge. L’Osteria ha quindi interrotto l’attività per un breve periodo di tempo, in attesa di risolvere alcuni problemi di natura fiscale. Oggi quindi espone i prezzi e fa pagare quanto indicato, senza spontaneismi. L’esperienza indimenticabile è però rimasta intatta, questo è assicurato.
Osteria senz’Oste – Str. delle Treziese, 4 – 31049 Valdobbiadene TV – Osteriasenzoste.it
di Lorenzo Santucci by Gambero Rosso