A due mesi dal disastroso evento climatico che ha causato danni e distruzioni nel già fragile territorio delle Alte Marche, nella zona dell’appennino umbro-marchigiano, Tipicità, il brand ombrello ideato e diretto dal vulcanico Angelo Serri che opera da anni nell’intero territorio marchigiano, ha organizzato un interessante Press Tour per mettere in mostra la complessa situazione, ma soprattutto la grande voglia di riscatto e rilancio dei territori interessati.
A Cagli, Terre del fungo, c’è stato l’incontro con il sindaco Alberto Alessandri, che ha inaugurato la manifestazione e nel corso del convegno di apertura, ha parlato anche della fragilità del territorio, del rapporto con la bellissima natura circostante e del rapporto tra questa e la popolazione.
Un rapporto che viene vissuto in maniera molto intensa e diffusa, nonostante le regole siano spesso imposte e non adeguare al contesto.
“Parallelamente, ha affermato il primo cittadino di Cagli, la carenza per sottodimensionamento degli organi di controllo, impone più che mai di creare un tavolo di concertazione sinergica tra istituzioni, pro loco ed associazioni di volontariato affinchè prodotti come tartufi e funghi vengano adeguatamente tutelati“.
In questo territorio, dove la raccolta dei funghi e dei tartufi è una tradizione millenaria, questa pratica può diventare un volano formidabile di turismo “destagionalizzato”, non solo locale, anche grazie all’aiuto delle locali associazioni, dalle Pro Loco a quelle micologiche, impegnate particolarmente nell’informare e formare chi si vuole cimentare nella raccolta, nel rispetto del territorio e dell’ambiente.
Cagli, colpita dal disastroso evento di metà settembre, con danni fortunatamente non troppo ingenti, è ora tornata ad essere una cittadina linda e pulita, col suo centro storico pieno di vita e di giovani, il teatro in piena attività, i musei aperti; un posto ideale per un soggiorno all’insegna della tranquillità e del relax, con interessanti itinerari culturali, naturalistici ed anche gastronomici.
Ed anche il fungo, prodotto tipico di questo territorio, non potrà che essere un bel richiamo per accogliere turisti e visitatori, a cominciare dalla manifestazione Cagli Terre del fungo; per non parlare della maestria dei tanti cuochi e chef delle osterie, trattorie e ristoranti cagliesi che fanno di funghi e tartufi i principi e re dei loro gustosi piatti.
Non si può dire lo stesso della vicina Cantiano, seconda tappa del tour, dove i giornalisti hanno potuto toccare con mano il risultato dell’immane tragedia. Accompagnati dal giovane sindaco Alessandro Piccini, ci si è avventurati nelle strade deserte e spettrali del piccolo borgo, dove i segni dell’acqua e del fango sono ancora evidenti. Pochi i negozi che hanno ripreso l’attività, molte di più le saracinesche divelte e i locali vuoti e senza più attrezzature e prodotti, distrutti o portati via dalla furia delle acque.
Anche a Cantiano non ci si è comunque pianto addosso, ma rimboccato le maniche; dopo il primo momento di sconforto, la solidarietà è partita ed ha permesso a qualcuno di poter riaprire; è il caso dello storico forno Moretti, che anche grazie all’aiuto dei colleghi panificatori di tutt’Italia, in due mesi ha ricominciato la sua tradizionale produzione ed è pronto a riportare sul mercato i suoi deliziosi panettoni artigiani.
Proprio sotto il palazzo comunale c’era un bar di nuova gestione, inaugurato nel giugno scorso e lì vicino la Cantina Sociale, un promettente ristorante a guida di un giovane chef, Davide Moioli: tutto distrutto ed un sogno infranto.
Anche per loro è partito un movimento solidale ed in attesa di vedere riaperta l’attività chef Moioli potrà utilizzare le cucine di altri locali per preparare i suoi pasti per i servizi ai quali viene chiamato, come quello davvero superbo realizzato per il Press Tour di Tipicità a palazzo Mochi Zamperoli di Cagli.
La terza tappa del Press Tour ha fatto sosta poi a Frontone, altro piccolissimo borgo dell’entroterra marchigiano al confine con Gubbio e l’Umbria, anche questo pesantemente toccato dalla tragedia di settembre.
Anche qui intere frazioni furono rese inaccessibili, Caprile totalmente da rifare, le strade che praticamente erano sparite, ponti crollati ovunque, le fognature distrutte.
Il territorio comunale comprende gli impianti sciistici del Monte Catria ed ha una discreta attività turistica, soprattutto estiva e invernale, che il giovane sindaco Daniele Tagnani ha ampiamente illustrato accompagnando gli ospiti in giro per il maestoso Castello di Frontone, attività che sta portando sostanziali benefici ad un’economia prevalentemente agricola e che si vuole incrementare ulteriormente puntando anche sull’enogastronomia e sull’eccellente ristorazione (ci sono taverne e ristoranti tipici ovunque).
Tra i motivi della notorietà di Frontone, ben oltre il suo territorio e quello marchigiano, c’è la tradizionale “crescia”, una focaccia le cui origini sono da ricercare nel periodo bizantino, diversa da quella stessa “crescia” realizzata in altre località della provincia di Pesaro-Urbino e della vicina Umbria. La tipica lavorazione dell’impasto conferisce a questo friabile disco di pasta una sfogliatura croccante, che permette una farcitura con numerose e golose varianti come verdure crude e cotte, salumi e formaggi.
Le Alte Marche sono famose per diversi prodotti tipici locali; a Cantiano ci sono specialità come la visciola e le amarene, il pane di Chiaserna, la carne equina, la birra del Catria; a Frontone, oltre alla Crescia prodotto De.Co., c’è la specialità gastronomica del coniglio in porchetta, le lumache, la polenta con sugo di cinghiale; Cagli invece può vantare una secolare tradizione legata ai funghi ed ai tartufi, oltrechè alla norcineria.
In tutto questo meraviglioso territorio, i boschi del monte Catria, del monte Nerone e delle altre vette dell’appennino umbro-marchigiano che circondano le cittadine e i piccoli borghi di quest’angolo delle Alte Marche rappresentano in ogni caso un forte elemento di coesione sociale ed i prodotti del bosco e sottobosco, come sempre da secoli e secoli, ne sono uno degli elementi più caratterizzanti.