Nuove tecnologie di coltivazione con trattamenti ottimizzati, ridotto impatto ambientale, risparmio economico: questa l’anima del progetto di ricerca NoviAgri promosso dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Convegno di presentazione l’8 luglio.
Il progetto NOVIAGRI (New application Of Vegetation Indexes in AGRIculture), fortemente voluto e promosso dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, finanziato dalla Regione Piemonte, è finalizzato a realizzare una macchina irroratrice a gestione automatica della distribuzione, un atomizzatore da impiegare in vigna. Tecnologie innovative per l’atomizzatore che diventa smart!
Un macchinario, cioè, che, attraverso sensori regolati da un sistema di visione e telecomunicazioni, potrà circoscrivere, gestire, orientare o interrompere i flussi e l’erogazione di prodotto fitosanitario sui filari e sulle foglie, limitandone al minimo la dispersione in terra o nell’aria e producendone un conseguente risparmio stimato attorno al 40%. Ma anche risparmio idrico, stimato attorno al 20%.
A livello tecnico, infatti, la struttura della macchina sarà caratterizzata dalla separazione dei serbatoi. Questo consentirà di dividere acqua e prodotto fitosanitario, oggi miscelati assieme, determinando due implicazioni sostanziali: quella di conservare gli eventuali esuberi e quella di gestire lo smaltimento in maniera differenziata e meno impattante, considerata appunto la separazione degli elementi.
L’obiettivo è, quindi, il controllo delle malattie in vigneto, tramite la gestione dei trattamenti e la formulazione di protocolli di lotta ad hoc, grazie all’uso di tecnologie innovative.
“Promuovendo questa ricerca abbiamo voluto mettere le fondamenta per il futuro della viticoltura e assicurare un orizzonte felice al nostro territorio” – dichiara Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato -. “Senza il Monferrato non esisterebbe nulla di ciò che siamo o facciamo e abbiamo il dovere di preservarne l’ecosistema e la natura. Siamo ansiosi di vedere l’atomizzatore diventare realtà, l’aspettativa ormai è altissima”.
«Il ruolo del Consorzio in questo progetto è attivo e concreto – sottolinea Mobrici–. Siamo orgogliosi di essere gli apripista di un’iniziativa lungimirante e originale che contribuisce a sviluppare una grande innovazione per la viticoltura. In primo luogo per il suo carattere altamente sostenibile, poi perché apre uno spazio di riduzione dei costi e di risparmio. Abbiamo costruito, passo dopo passo, i passaggi per giungere a questo importante risultato; abbiamo indirizzato la ricerca e le sue applicazioni partendo dalla conoscenza del nostro territorio e del lavoro dei nostri viticoltori. Continueremo a essere presenti con attenzione e a seguire ogni momento della realizzazione del prototipo, fiduciosi che il progetto possa presto avere un respiro ancora maggiore e diventare una realtà fattuale e fruibile dalle aziende, nel segno della sostenibilità e del rispetto ambientale».
Un vero e proprio lavoro a 360° che ha visto numerose professionalità all’opera: tecnici agronomi, l’azienda Spezia S.r.l. depositaria del marchio Tecnovict, il Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino (DISAFA) e diverse aziende vitivinicole del Monferrato, che si sono rese disponibili per la sperimentazione delle nuove tecnologie.
Il progetto NOVIAGRI ha lo scopo di ottimizzare le applicazioni e l’utilizzo di fitofarmaci in modo da scongiurare gli sprechi. L’Università di Torino affiancherà la progettazione del prototipo in tutte le sue fasi, dalla messa a punto delle componenti alla valutazione della loro efficacia.
«Il progetto si inserisce coerentemente nel solco delle strategie che puntano, anche a livello comunitario, a sviluppare soluzioni innovative nella sostenibilità in agricoltura – afferma Paolo Balsari, Professore Ordinario di Meccanica Agraria all’Università di Torino – Per quanto concerne la viticoltura, oggi oltre l’80% di prodotto impiegato nei trattamenti non raggiunge il bersaglio, determinando un ingente danno economico e ambientale».
«Ho accettato di partecipare a questo progetto, che giudico pionieristico e ambizioso, perché è una novità mondiale che coniuga concretezza, innovazione e creatività – spiega l’ingegner Giancarlo Spezia, titolare dell’omonima azienda depositaria del marchio Tecnovict e incaricata di realizzare il prototipo –. Il principio del progetto, che apre una nuova frontiera nella sostenibilità in viticoltura, è quello di realizzare una macchina che, invece di recuperare il prodotto fitosanitario, punta a evitarne direttamente la dispersione attraverso un sistema intelligente di visione, limitando in modo sostanziale l’impatto ambientale. I margini di diffusione per il futuro sono promettenti e non escludiamo che simili tecnologie possano avere una declinazione anche in altri settori dell’agricoltura».
Un’innovazione concreta, dunque, che incontra la necessità di adottare strategie a basso impatto ambientale e, per estensione, apre nuovi spazi di interesse economico e turistico. In primo luogo per le eventuali declinazioni che questo prototipo può avere in altre colture; e poi perché, attraverso il vino e la viticoltura, il progetto trasforma il territorio in una regione sempre più attenta alla produzione ecosostenibile e alla natura, dove impresa e agricoltura concorrono a tutelare la salute del territorio senza sacrificare una produzione importante come quella enologica, che, per tradizione e vocazione, rappresenta una massima espressione del made in Italy nel mondo.
«Si tratta di un importante progetto di ricerca e sviluppo che coinvolge più enti, con il Consorzio come capofila, mirato a sviluppare nuove tecniche di coltivazione a sostegno del settore vitivinicolo del Monferrato – commenta Marco Protopapa, Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte – Abbiamo bisogno di iniziative come queste, basate sull’agricoltura sostenibile a tutela del nostro territorio e dell’ambiente, che offrano nuovi strumenti ai nostri viticoltori piemontesi, anche ai piccoli produttori, per continuare a produrre vini di qualità di cui il Piemonte ha un’ampia offerta. Requisito fondamentale per essere competitivi sui mercati».
IL CONVEGNO
Convegno di presentazione del progetto di ricerca NoviAgri presso il Castello di Costigliole d’Asti, venerdì 8 Luglio, ore 10.00.
Intervengono: Filippo Mobrici Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato; Paolo Gay Università degli studi di Torino – DISAFA Meccanica Agraria; Paolo Mollo CSP Innovazione nelle ICT; Marco Vitali Consulente agronomo; Federico Barone GreenSharp; Giancarlo Spezia Tecnovict-Spezia s.r.l.
INFO e PARTECIPAZIONE
Tel. +39 0414 598998 – Email f.teodo@viniastimonferrato.it