Tè alla cannella
Attraverso le parole che ha scritto nel racconto scritto breve in occasione del corso “Deguscrivendo”, ideato da Stefano Bugamelli e Patrizia Finucci Gallo, Rosalba ci offre le sue suggestioni.
Lo sento…è un attimo. Si insinua nelle mie narici e sale su, facendo un viaggio fino a quella scatola magica, che una volta sollecitata nel punto giusto, si apre a immagini, odori, sensazioni, che forse non sapevo neppure fino a quel momento di avere e soprattutto di aver conservato.
Che strano!!! Tutto riaffiora!!! Tutto è lì, quasi potessi riassaporare quei momenti.
Lì…con la mia amica…lei che con estrema cura ed amore per questo “rito pomeridiano” del tè, dopo aver studiato a lungo, ha imbandito una tavola che per quante cose ha esposto su di essa, non sembra neppure essere rotonda per quattro persone, ma sembra quasi triplicata se non centuplicata.
Lo sguardo vaga di qua e di là quasi senza aver tregua. E’ un sollecitare tutti i sensi, ma la vista ha la meglio, perché gli occhi si riempiono di leccornie e vanno in cerca a scovarle tutte.
Non c’è un angolo vuoto ed è un mirabile il gioco mentale che automaticamente a quella visione si avvia e la mente dice “visto, visto, visto…”.
Tutto si ferma quando – allora come ora – entra quel profumo intenso nelle narici che subito fa sparire tutto e rimanda la mente a dei bastoncini, al Natale, ad un aroma dolce, caldo e pungente.
Sì, lo sguardo, come l’olfatto e la vista, sono calamitati su quella tazza di ceramica bianca con decori floreali che fumante emana nell’aria l’odore del tè che preferisco: quello alla cannella. Wuaooo!!!
Torno al presente. Lì dentro quel bar, seduta ad un tavolino a sorseggiare un cappuccino e realizzo che la ragazza seduta vicino a me ha davanti a sé una tazza bollente di tè …. alla cannella.