Impossibile menzionare tutti gli street food degli Stati Uniti: proprio nel cibo da strada, veloce e goloso, da mangiare camminando o comprare per una pausa pranzo sfiziosa in chioschi e tavole calde, si trova l’animo più autentico della cucina americana. Molte di queste specialità sono diventate poi famose e diffuse in tutto il mondo: l’hamburger, per esempio, oggi immancabile in qualsiasi pub che si rispetti, spesso presente in forme più piccole e originali anche in ristoranti e trattorie, un panino che ha dato vita a format, catene e brand che hanno puntato tutto su una ristorazione veloce, pratica che non stanca mai.
Ma poi ci sono anche le donuts dolci, il lobster roll, il panino BLT con bacon, lattuga e pomodoro, il pulled pork del North Carolina e il pollo fritto del Kentucky. Senza dimenticare il mitico pastrami sandwich, quello dell’iconica scena al diner del film Harry ti presento Sally. Insomma, una serie di pietanze semplici ma deliziose, che meriterebbero un capitolo a parte. Stavolta ne abbiamo scelte solamente quattro, tra le più rappresentative: ecco gli assaggi da non perdere.
Hamburger, il simbolo degli Stati Uniti
Americano come una apple pie, si dice negli States, a indicare il forte legame del Paese con la torta di mele. Se volessimo trovare un corrispettivo salato del prodotto, probabilmente sarebbe l’hamburger, celeberrimo panino consumato un po’ ovunque, di cui però si conosce ben poco la storia. La leggenda narra che nel 1891 ad Amburgo il cuoco Otto Kuasw privò una salsiccia del suo budello, per appiattirla e friggerla nel burro: una ricetta semplice poi conosciuta come Hamburg steak, la “bistecca di Amburgo”. La città tedesca era in effetti famosa per la carne di manzo, proveniente dai tanti allevamenti di bovini delle campagne limitrofe: la carne veniva comunemente sminuzzata e condita, prima di essere subito cotta in padella (prima dell’avvento del frigorifero, conservare una carne già tagliata era molto difficile). Quando gli immigrati tedeschi cominciarono ad approdare negli Stati Uniti, il manzo venne gradualmente sostituito da altri pezzi di carne meno costosi. Col tempo, si andò a creare una versione americanizzata della bistecca di Hamburg, spesso arricchita con spezie, aglio, sale e pepe, grigliata o fritta. Si narra che il primo ristorante a introdurre l’hamburger nel menu sia stato Delmonico’s a New York nel 1837, al costo di 10 centesimi: era una delle pietanze più costose! Col tempo, comunque, l’hamburger è diventato uno dei prodotti più apprezzati di sempre, ancora di più in forma di panino.
Come si fa l’hamburger
In versione classica, gourmet, vegano, light, di pesce… oggi si trovano hamburger di ogni tipo, ma la variante originale prevede una polpetta (patty) di manzo cotta velocemente a temperatura molto alta, così da ottenere una bark (letteralmente “corteccia”, ovvero crosticina) perfetta. All’interno, la carne deve rimanere tenera e succulenta, possibilmente al sangue: la cottura ideale è quindi sulla griglia o su una piastra infuocata per pochissimi minuti. E poi salse – immancabile il ketchup – qualche foglia di lattuga, pomodori e pane da hamburger, il classico bun soffice da grigliare leggermente prima di chiudere il panino. Ma le interpretazioni, mai come in questo caso, sono moltissime: lasciatevi guidare dall’istinto e seguite le indicazioni per l’hamburger perfetto su Gambero Rosso.
Bagel, le ciambelle di pane
A metà tra dolce e salato, queste ciambelle lievitate dal gusto neutro sono perfette da tostare e farcire con gli ingredienti più disparati, da mangiare ogni ora a cominciare dalla colazione. Trae ispirazione dalla tradizione ebraica, il bagel, in particolare dal krakow bagel polacco: furono proprio i panificatori della Polonia – Paese ufficialmente incaricato di fornire il pane a tutta Europa nel Seicento – a creare un rotolo di pane circolare chiamato beugel. Un saporito omaggio al re Jan Sobieski (Giovanni III di Polonia), il cui intervento fu decisivo contro l’impero ottomano nella Battaglia di Vienna del 1683 (in austriaco beugel significa staffa). Il primo testo scritto a menzionare i bagel è “Disposizioni Comunitarie” della città di Cracovia del 1610, nel quale viene riportata l’usanza dei bajgel, piccoli anelli di pane offerti in dono alle donne incinte, come simbolo del ciclo della vita. Fra miti e leggende, un fatto è certo: il bagel divenne famoso nel corso dei secoli per via della sua facilità di conservazione, molto più lunga rispetto a quella del pane tradizionale. Acqua, farina, sale, lievito e malto sono gli ingredienti che compongono l’impasto, dapprima bollito e poi cotto in forno, e spesso arricchito con semi di papavero o sesamo. La maggior parte delle volte, viene consumato come pietanza salata, farcito con formaggio spalmabile e salmone affumicato, oppure ancora verdure o prosciutto, ma può essere anche gustato in abbinamento a cioccolata e confetture.
Hot dog, il panino con la salsiccia
Cugino più semplice ma altrettanto popolare dell’hamburger è l’hot dog, da comprare nei carretti in strada e gustare velocemente per uno spuntino sostanzioso. La ricetta classica è con panino morbido (lo stesso bun dell’hamburger, ma dalla forma allungata) wurstel e salse – generalmente la senape – anche se nel tempo ne sono nate moltissime varianti arricchite con spezie, formaggio, conserve e creme. Ma partiamo dalla salsiccia tipica da hot dog, in inglese chiamata frankfurter: come si intuisce dal nome, il legame è ancora una volta con la Germania, stavolta con la città di Francoforte, dove hanno avuto origine prodotti molto simili alle attuali salsicce da hot dog.
Erano conosciute già dal Duecento, quando venivano regalate al popolo nelle occasioni più importanti, come l’incoronazione del re Massimiliano II d’Asburgo: un pasto piccolo ma sostanzioso, economico, democratico. L’arrivo di tanti immigrati tedeschi negli Stati Uniti a inizio Ottocento portò nuovi prodotti nelle cucine americane: si pensa che il primo hot dog, chiamato “dachshund sausages” (letterlamente “salsiccia di bassotto”, probabilmente per via della forma che ricorda quella del cane), sia stato venduto da un tedesco in un carretto ambulante a New York negli anni ’60 dell’Ottocento.
Grilled cheese, il panino con formaggio filante
Cosa c’è di meglio del formaggio filante tra due fette di pane? È questo il segreto, semplice e infallibile, del grilled cheese sandwich, pane imburrato ripieno di formaggio e grigliato fino a che non diventa croccante fuori e scioglievole all’interno. I primi abbinamenti tra pane e formaggio si perdono nella notte dei tempi e già nei ricettari romani se ne può ritrovare traccia; negli Stati Uniti questa delizia spopola a inizio Novecento, e poi qualche anno dopo durante la Grande Depressione, quando servono piatti sostanziosi ma economici: al tempo si usava una sola fetta di pane con formaggio sciolto, la seconda veniva aggiunta solo per i lavoratori che avevano bisogno di più energia. Versione ancora più ricca e famosa è quella inventata da Elvis: pane spalmato con burro d’arachidi e farcito con formaggio e bacon, ricoperto di burro all’esterno e fritto in padella. Un vero amante del junk food, il re del rock!
di Michela Becchi by Gambero Rosso