Un incontro di esperienze, di culture, di narrazioni, di storie antiche, raccontato in tre lingue: Francese, Spagnolo e Italiano. Si è parlato di Vermouth o di Vèrmut, un racconto pieno di fascino che ha saputo offrire, oltre alla storia, alle tradizioni, alla cultura, anche i profumi delle erbe aromatiche e delle spezie esotiche, degli aromi del vino di partenza e, aggiungerei, di una magia che nasconde, nella sua realizzazione, il segreto della felicità.
Dov’è successo tutto questo? Presso il Caffè Torino di piazza San Carlo, a Torino, durante il convegno “Storie, Strade e Culture del Vèrmut” – organizzato dall’Associazione Caffè Storici di Torino e del Piemonte ed inserito all’interno dell’ampio programma della manifestazione “Vèrmut! Il festival dei Vermouth” (dal 29 marzo al 15 aprile 2025), partita inizialmente a Biella e nel Canavese, ora diffusa anche in tutto il Piemonte.

“Storie, Strade e Culture del Vèrmut” : convegno a Torino. Credits Andrea Di Bella
“Il Vermouth ha tutte le caratteristiche per diventare protagonista di eventi culturali – afferma Enzo Napolitano – coordinatore di Vèrmut! il Festival dei Vermouth -. Il Vermouth è lo stimolo per parlare di tanti argomenti, come arte, design, storia, tradizioni. Vogliamo farlo dialogare con il territorio e pensiamo di farlo diventare ‘comunità di gusto’, costituita da vignaioli, distillatori, erboristi, enologi, commercianti, chef, sommeiller, bartender, giornalisti. Stiamo lavorando sul Vigneron Vermouth, il vignaiolo che con il suo vino realizza il suo Vermouth. Un’evoluzione importante che sta crescendo”.
Il convegno, oltre che un importante momento di approfondimento sulla storia e sulla tradizione, ha guardato anche alle prospettive di un binomio di successo: Caffè Storici e Vermut. Sono intervenuti esperti, rappresentanti delle istituzioni e protagonisti del settore nazionali ed internazionali.
Molto significativa la presenza all’incontro dei referenti dell’Agència de Promoció de Ciutat “Reus Promoció” e il presidente della Maison Dolin di Chambéry, in un immaginario asse che ha unito il Piemonte con la Catalogna e la Savoia.

Vermut di Reus. Credits Andrea Di Bella
Noemí Llauradó, Assessora alla Promozione della Città di Reus ha sottolineato come: “Tutti noi condividiamo la passione per questa tradizione secolare dell’arte di produrre il vermouth, parte della nostra cultura e della nostra storia. Se Torino è stata la prima città in cui è nata questa bevanda emblematica, Reus ne ha fatto la sua bandiera, trasformandola in un simbolo di qualità ed eccellenza, che continua ancora oggi a viaggiare in tutto il mondo. Ecco perché poter portare il nostro vèrmut qui, nel luogo dove tutto ha avuto inizio, è per noi un vero lusso e una grande responsabilità. Vorrei ringraziare il Festival del Vermouth e l’Associazione dei Caffè Storici di Torino e del Piemonte e per averci dato la possibilità di condividere con voi le nostre esperienze e le differenze tra le nostre tradizioni e la nostra cultura nei confronti del vermouth”.
Pierre-Olivier Rousseaux – presidente della Maison Dolin, Chambéry ha dichiarato: “Dolin è felice di poter rappresentare il Vermouth di Chambéry per questo incontro e questo progetto. Essendo gli inventori del Vermouth di Chambéry nel 1821, siamo orgogliosi di poter condividere questa passione con i nostri amici e cugini di Torino. Ricordiamoci che Torino e Chambéry – ai tempi del Vermouth (1785) – erano “cugine” e facevano parte del Regno di Piemonte Sardegna. È la nostra storia, il nostro territorio che ha permesso lo sviluppo di questo prodotto, consumato ancora oggi ed essenziale in moltissimi cocktails. Saremo, con la città di Chambéry, al vostro fianco per far rivivere e vivere la nostra cultura gastronomica e il nostro patrimonio”.

Vermouth di Chambéry Dolin. Credits Andrea Di Bella
Al convegno è intervenuto anche l’assessore comunale al Commercio, Paolo Chiavarino. “E’ un incontro creato per unire cultura e passione” – ha sottolineato – “Dietro al vermouth, che assieme ai giandujotti, è prodotto simbolo della città di Torino, c’è una storia importante che da qui è partita e si è diffusa nel mondo. Una storia che ha attraversato i secoli ed è assolutamente attuale. La Città di Torino è quanto mai aperta a questo tipo di iniziative, che sono incontri e confronti culturali. Dall’unione con Reus e Chambery, e grazie al lavoro svolto dall’Associazione Caffè Storici di Torino e del Piemonte, abbiamo la possibilità di costruire un itinerario unico quanto attraente, per affrontare il futuro, diffondere e far conoscere la cultura del Vermouth, un prodotto unico che appartiene alle nostre radici e ai rispettivi territori”.
La giornalista Rosalba Graglia ha tracciato, quindi, il profilo storico del Vermouth di Torino: “Raccontare la storia del vermouth e il suo legame con Torino, è ricostruire un mito. Con un protagonista, Antonio Benedetto Carpano, e una data ufficiale, 1786. Partito da Torino il vermouth è andato alla conquista del mondo, dalla Savoia alla Catalogna, all’America degli emigrati piemontesi. Un mito più vivo che mai e celebrato con passione intatta nei nostri Caffè Storici: così oggi il vermouth vive una nuova età dell’oro”.
L’appuntamento è stato l’occasione per un importante annuncio da parte della Presidente di Iter Vitis Cultural Route of the Council Europe – Emanuela Panke – che ha dato ufficiale comunicazione dell’adesione di tutti e 22 i locali appartenenti all’Associazione Caffè Storici di Torino e del Piemonte, che diventeranno così Destinazione Certificata Iter Vitis, l’itinerario europeo che si snoda oggi in 25 Paesi, dal Caucaso ai vigneti dell’Europa occidentale. Un passaggio fondamentale per la condivisione di un percorso di narrazione, un racconto che l’Associazione piemontese sta portando avanti da tempo. “Promuovere il Vermouth come ambasciatore culturale significa valorizzare un patrimonio europeo che unisce saperi, territori e tradizioni.” – ha spiegato Emanuela Panke – “Una cooperazione internazionale con Francia e Spagna per costruire una Via europea del Vermouth, all’interno di Iter Vitis, è un’opportunità straordinaria. Ma è fondamentale ricordare sempre che Torino è la culla del Vermouth: qui è nato e nei suoi Caffè Storici ha trovato il primo palcoscenico d’eccellenza, diventando simbolo di eleganza e convivialità”.

Emanuela Panke. Credits Andrea Di Bella
Marcella Gaspardone – dirigente di Turismo Torino – si sofferma sulle iniziative messe in campo dall’Ente: “L’iniziativa Extra Vermouth – l’ora del Vermouth di Torino -, è stato ideata per far conoscere ai visitatori, ma anche ai cittadini, uno dei prodotti enogastronomici più rappresentativi della nostra identità culturale, inserendosi a pieno titolo nelle azioni strategiche di promozione internazionale del brand Torino – Piemonte”.
Edoardo Cavagnino, presidente dell’Associazione Caffè Storici di Torino e del Piemonte chiude, aggiungendo che: “Abbiamo voluto raccontare oggi il vermouth sotto tanti punti di vista; uno dei suoi pregi è la versatilità, ciascuno lo può reinventare continuamente, c’è una grande vivacità attorno a questa bevanda. Non più soltanto grandi marche, ma si affacciano sul mercato tante micro realtà e questo fa ben sperare per il futuro. Oggi è un giorno speciale per noi, perché celebriamo ancora una volta questo binomio vincente e poniamo le basi per una visibilità ancora più ampia, grazie alla partnership con Iter Vitis e alla nascita della Strada europea del Vermouth”.