Se quella della pizza a domicilio è una pratica cui ci si è abituati da tempo, è invece molto più recente e ancora non entrata tra le abitudini degli italiani la “moda” del food delivery.
Si tratta, come per la pizza, di ordinare un pranzo o una cena al ristorante, con relativa consegna a domicilio.
All’estero, in particolare negli Stati Uniti dal quale come quasi sempre tutto parte, questo nuovo modo di mangiare è già in vigore da tempo, soprattutto tra i più giovani, tanto che sono state create molte start-up e applicazioni informatiche che fanno da tramite tra l’utente ed i ristoranti.
Si aprono ristoranti dedicati solo al food delivery
Addirittura si è arrivati ad aprire ristoranti, ed ora stanno nascendo anche in Italia, che non prevedono più la sala per il pubblico, ma solo lo spazio per un’attrezzatissima cucina in grado di ospitare uno chef ed i suoi aiutanti, e che vendono solo ed esclusivamente online.
È la ristorazione 2.0, che permette ai ristoratori di avere un bacino di utenza molto superiore a quello che la sola sala del ristorante potrebbe mai contenere e consente ai consumatori di ricevere a casa pasti di qualità preparati sul momento dal loro ristorante di fiducia.
Il mercato del food delivery è in forte crescita in tutto il mondo, tanto da aver attirato l’attenzione anche dei grandi investitori sempre in cerca di buone opportunità di nuovi guadagni e nuovi mercati, tanto che sono attive anche in Italia molte “catene” internazionali, come Uber Food, Foodora, Deliveroo, Glovo, la stessa Amazon, come altre realtà locali.
Food delivery; è arrivato anche a Forlì
In Italia il food delivery va fortissimo soprattutto nelle grandi città; anche nella città romagnola sono comunque attive da tempo numerose pizzerie da asporto con servizio a domicilio, ma quella del food delivery della ristorazione è una novità abbastanza recente.
Sono presenti quattro piattaforme di questo tipo: Foodracers, in convenzione con una ventina di ristoranti e pizzerie; Qooking, specializzato nella consegna di spese gourmet di botteghe, enoteche, salumerie e fornai con prodotti di alta qualità e Supermercato 24, dove il cliente può scegliere i supermercati dove il personal shopper andrà a fare la spesa acquistando i prodotti richiesti che poi consegnerà a casa.
È di poche settimane fa anche l’arrivo di una giovane start-up, Foodstation, sorta un anno fa a Cesena grazie al giovane informatico Luca Lo Iacono che vi ha fortemente creduto e che ha registrato un successo superiore alle più rosee previsioni perché ha scelto di operare con ristoranti di qualità, attenti al livello delle materie prime e del servizio offerto.
Foodstation ora sta muovendo i primi passi in Romagna, per poi ampliare il proprio raggio d’azione anche oltre i suoi confini; come tutte le strutture di food delivery, è un servizio che grazie ad un software ed una piattaforme tecnologica, è in grado di mettere in contatto i ristoranti con i clienti.
Questi fanno l’ordine online sul sito dell’azienda dopo essersi registrati, che lo passa al ristorante dove un “fattorino”, spesso studenti universitari che lo fanno per racimolare un po’ di soldi, andrà poi a ritirarlo per la consegna al cliente.
La qualità del servizio è garantita da un sofisticato software in grado di calcolare con esattezza le tratte di consegna, in modo che il cliente possa ricevere quanto ha ordinato ancora caldo caldo e ben conservato, aggiornandolo anche tramite notifiche ed sms dell’arrivo di quanto ordinato.