Da tesoro gastronomico nazionale, ad argomento di Storia: studiare la Storia d’Italia diventa più interessante e appassionante, quando si seguono le orme….del cioccolato! Simbolo di piacevole indulgenza, di locali eleganti e know how sofisticato, ha anche un valore storico e culturale che si è evoluto nel tempo. Passeggiando per località che sono considerate “capitali del cioccolato” o che offrono importanti tradizioni e manifatture, è interessante chiedersi quando tutto questo ha avuto inizio, fino ad arrivare a “scomodare” addirittura i Medici, Carlo Goldoni e le casate reali.
Non solo Torino, Perugia, Modica, ma anche Venezia e Firenze: sono città che hanno un legame secolare con il cioccolato. Le vicissitudini di queste città si intrecciano con quelle del cioccolato in un rapporto privilegiato che ha dato vita a molteplici botteghe artigiane e pasticcerie ancora aperte, da scoprire soggiornando in accoglienti strutture affiliate a Space Hotels.
Un po’ di storia del cioccolato
Il cacao, materia prima con la quale si fa il cioccolato, proviene dall’America Centrale e arrivò in Italia solo nel XVI secolo. La bevanda amara e tonificante che bevevano Maya e Aztechi era molto diversa dal cioccolato: si chiamava Xocolatl e si otteneva tostando, macinando e mescolando con acqua il cacao. Lo chiamavano Cibo Degli Dei (Theobroma cacao). I semi erano considerati dagli Aztechi preziosissimi, tanto da usarli come valuta più preziosa dell’oro, e veniva bevuto ai banchetti regali e utilizzato nei rituali.
Fu Cristoforo Colombo il primo europeo a scoprire il cacao, ma ad introdurlo in Europa fu Hernán Cortés, intorno al 1520, quando visitò la corte di Montezuma a Tenochtitlan e riportò in Spagna un carico di cacao donatogli dall’Imperatore. All’inizio veniva usato come medicina, in seguito alcuni frati gesuiti aggiunsero zucchero di canna e vaniglia ottenendo una bevanda dolce antenata dell’attuale cioccolata calda.
Alla fine del 1500 era un lusso molto amato alla corte spagnola e la Spagna iniziò a importare cacao nel 1585, diffondendolo in Europa. Il cioccolato si diffuse come un lusso per pochi ricchi. Per renderlo alla portata di tutti, si dovette aspettare la rivoluzione industriale: il chimico olandese Coenraad Johannes van Houten nella prima metà dell’Ottocento trovò il modo di produrre il cacao in polvere e realizzò anche la pressa per il cacao, che separava il burro di cacao dalle fave di cacao tostate per produrre facilmente e in modo economico cacao in polvere. La polvere venne quindi miscelata con i liquidi e versata in uno stampo, dove diventava tavoletta di cioccolato.
La prima tavoletta di cioccolato moderna risale al 1847, quando Joseph Fry scoprì che poteva fare una pasta di cioccolato modellabile aggiungendo burro di cacao fuso al cacao in polvere.
Il cioccolato a Torino
Torino vanta un’importante tradizione di produzione di cioccolato e ha il primato di essere stata la prima in Italia: pare che la prelibatezza abbia fatto la sua comparsa a Torino nel 1560 quando Emanuele Filiberto di Savoia festeggiò il trasferimento della capitale ducale da Chambéry a Torino servendo alla città una tazza di cioccolata calda. Torino divenne un importante centro produttivo fin dal XVIII secolo, nel tempo sono nate molte importanti aziende famose in tutto il mondo, che hanno ideato prodotti e ricette innovativi e divenuti iconici.
Emblematico è l’esempio del cioccolato gianduia, nato unendo il cioccolato alla nocciola tonda gentile IGP: oggi il cioccolatino gianduiotto è diventato uno dei simboli della città di Torino. Oppure il “bicerin”: un bicchiere composto da caffè, cioccolato e panna inventato nel locale storico “Caffè Al Bicerin”, dal 1763 di fronte all’ingresso del Santuario della Consolata, oggi più accogliente ed elegante della prima bottega aperta tre secoli fa.
Lo Space Hotel della città è il Turin Palace Hotel, in un antico palazzo del 1872 a due passi dalla stazione di Porta Nuova.
Il cioccolato a Venezia
Grazie alla sua posizione strategica Venezia ha potuto importare il cacao dall’America Latina da subito, e sempre in virtù della sua attività commerciale, ha ottenuto cioccolato particolare combinando il cacao con spezie e aromi tipici della tradizione veneziana.
Due curiosità letterarie legano il cioccolato a Venezia: secoli fa, se ne parlò anche in letteratura. Carlo Goldoni, notoriamente goloso, scriveva «Viva pur la cioccolata e colui che l’ha inventata» nel 1758 ne “La conversazione”. E la cioccolata compare anche in una guida turistica veneziana “Guida de’ Foresti, per sapere tutto ciò che si contiene di nobile e dilettevole” scritta nel 1714 di padre Vincenzo Maria Coronelli, cartografo che volle dare un consiglio ai turisti su cosa gustare: “Le migliori cioccolate, caffè, acque gelate e rinfrescative, ed altre simili bevande si compongono e si vendono in Calle delle Acque, presso il Ponte de’ Baretteri”.
Un indirizzo speciale in cui degustare prelibatezze oggi: accanto alla storica Pasticceria Dal Mas, c’è anche la Cioccolateria Dal Mas. Sono fra gli indirizzi più noti di Venezia e si trovano accanto alla Stazione di Santa Lucia. Utilizzano cioccolato Valrhona e propongono cioccolata calda, praline e sculture di cioccolato.
Lo Space Hotel della città è il Saturnia & International, a pochi passi da Piazza San Marco e dal teatro La Fenice.
Il cioccolato a Firenze
Il rapporto con la cioccolata affonda le radici fino al 1600 con i Medici, alla corte di Lorenzo il Magnifico: si narra venisse servito al posto del vino ai pasti a Palazzo Pitti. Si trattava però di una cosa diversa dall’attuale cioccolata calda: era una bevanda amara ottenuta dai semi di cacao, macinati in polvere e e mescolati ad acqua bollita. Evolvendosi con l’aggiunta dello zucchero, nell’800 la cioccolata calda era diventata un rituale mattutino per i ricchi e famosi di Firenze e poco più di 100 anni dopo, si diffuse alle masse, che potevano gustarlo nei numerosi caffè della città.
Dove gustare una tazza di cioccolata calda o un cioccolatino a Firenze, con la migliore vista sulla città: al Cafè Rivoire, in Piazza della Signoria proprio di fronte a Palazzo Vecchio. Cafè Rivoire produce la sua sontuosa cioccolata calda dalla propria miscela di cioccolato dal 1872, la ricetta è segreta.
Lo Space Hotel della città è l’Hotel Spadai, a soli 100 metri dal Duomo, dal magnifico Campanile di Giotto ed a pochi minuti dalla stazione di Santa Maria Novella.
Il cioccolato a Perugia
Quando si dice cioccolato in Italia si pensa subito a Perugia. Anche se la produzione qui è iniziata solo poco più di un secolo fa, questo legame indissolubile si è creato grazie alla produzione di laboratori artigiani e aziende internazionali di rilievo, come La Perugina, fondata nel 1907, che ha inventato il “Bacio”, divenuto poi simbolo degli Innamorati.
Il legame fra la prelibatezza e la città è stato suggellato da Eurochocolate: un evento importante famoso a livello internazionale, che coinvolge migliaia di visitatori ed espositori, dedicato a celebrare il cioccolato a 360 gradi.
La curiosità: dal 1998 la fabbrica Perugina ospita anche un Museo noto come la Casa del Cioccolato che è aperto al pubblico per visite guidate, tour e degustazioni.
Lo Space Hotel della città è l’Hotel Tiferno, in una piazzetta nel cuore del centro, tra i più antichi dell’Umbria, in un palazzo del ‘600, ex convento della vicina monumentale chiesa di S. Francesco.
Il cioccolato a Modica
L’arrivo del cacao nella contea di Modica. si deve agli spagnoli nel Cinquecento. La città di Modica sviluppò una tradizione secolare nella produzione artigianale di una particolare tecnica di lavorazione del cioccolato, tanto da guadagnarsi nel 2018 l’IGP, l’indicazione geografica protetta. Il cioccolato di Modica è stato il primo all’interno dell’Unione Europea a ottenere un riconoscimento di questo tipo per il cioccolato. Attraverso l’uso di tecniche antiche per la macinazione dei semi e ai granelli di zucchero contenuti al suo interno, il prodotto finale acquista una consistenza granulosa unica. Ancora oggi sono attive diverse aziende che producono articoli di alta qualità.
L’indirizzo speciale dove recarsi per fare una degustazione di cioccolato modicano, è l’Antica Dolceria Bonajuto, che da più di 150 anni e da sei generazioni produce artigianalmente cioccolato e tramanda dolci e torroni della tradizione modicana e siciliana. Gli interni sono tutti in legno, dando un fascino di locale storico. Fra gli acquisti, da non perdere le tavolette aromatizzate alla cannella e agli agrumi di Sicilia.
Lo Space Hotel della città è il Relais Chiaramonte, situato in un vecchio casale della splendida campagna ragusana circondato da uliveti in una splendida posizione tra la campagna e il mare.