Mancano pochi giorni alla festa di San Gennaro (che cade il 19 settembre) e cresce l’attesa non solo per il rinnovo del prodigio della liquefazione del sangue, ma anche per scoprire quale sarà il dolce tributato al patrono partenopeo e vincitore del contest “San Gennà… un dolce per San Gennaro”. Una monoporzione che andrà a colmare un vuoto lungo quasi duemila anni: infatti, nonostante i secoli di venerazione, i 25 milioni di devoti sparsi per il mondo e la recente candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco, il santo, ex Vescovo di Benevento e martire cristiano, è rimasto per oltre 1.700 anni senza dessert “ufficiale”.
Dolci e piatti dedicati ai santi
Una mancanza tanto più grave in un paese – terra di poeti, di artisti, di eroi e di santi – in cui dolci e santità costituiscono un binomio inossidabile. Basti pensare a San Giuseppe che può vantare memorabili zeppole, fritte o al forno; ai biscotti profumati all’anice e alla cannella preparati per celebrare il giorno di San Martino, al pane dolce sfornato in occasione dei morti, alle pettole di Santa Cecilia o al chisol (ossia una ciambella dolce) dedicato a Sant’Antonio. Addirittura i seni di Sant’Agata (che secondo tradizione le vennero strappati da un persecutore indignato per il suo rifiuto) hanno un dolce dedicato.
Neppure una ricetta dedicata per tradizione a San Gennaro
In questo sconfinato ricettario dei santi c’è dunque un grande assente. Eccezion fatta per dei biscotti realizzati dalle suore e donati agli ammalati proprio nel giorno del San Gennaro, manca infatti un dolce devozionale pensato per il culto che più di ogni altro si intreccia con l’identità della citta di Napoli. Per cercare di porre rimedio a questo “peccato di gola” dal 2016 si svolge a Napoli un contest di pasticceria, “San Gennà…un dolce per San Gennaro” in occasione del quale pastry chef e maestri pasticceri – campani e non – si sfidano per cercare di realizzare il miglior dolce ispirato alla figura di San Gennaro.
Rosso e giallo, colori d’obbligo per il dolce
Un tocco di rosso, a richiamare il miracolo del sangue, un ingrediente giallo, in riferimento all’appellativo “faccia gialla” con cui ci si rivolge al Santo per richiedere il miracolo, l’utilizzo di farine del Mulino di Napoli (Mulino Caputo) e una referenza Agrimontana. Sono questi, da regolamento, i prerequisiti di ciascuna delle monoporzioni in gara che verranno valutate da una giuria d’eccellenza. Saranno, infatti, il Relais Dessert e campione del mondo di pasticceria Luigi Biasetto, il pluripremiato pasticcere Sal De Riso, il bistellato chef de La Torre del Saracino, Gennaro Esposito ed il veterano pasticcere campano Sabatino Sirica, insieme ad Antimo Caputo, a decretare il dolce “in odore di santità”.
“Questo dedicato a San Gennaro è un appuntamento al quale teniamo molto” – dichiara Antimo Caputo, Ad dell’omonimo mulino – Non è solo l’occasione per ampliare ulteriormente, con proposte di grande qualità, l’offerta dei dolci napoletani consacrati al Santo, ma è anche un importante momento di confronto tra i pasticceri e un’opportunità per stimolare la creatività dei più giovani. Siamo orgogliosi di poter contribuire alla costante crescita di questo comparto, così significativo per il nostro Paese.”
Nove pasticceri in gara per san Gennaro
I nove i pasticceri che di sfideranno stasera nella sala panoramica del ristorante Palazzo Petrucci di Napoli sono Guglielmo Cavezza, della Pasticceria Mommy Cafè di Cicciano; Raffaele Cristiano, della omonima Pasticceria Artigianale di Napoli; Giuseppe Cristoforo, della pasticceria Dolce Voglia di Frattaminore; Antonio Della Monica, del Ristorante La casa Rosa del Castello di Postignano, nel borgo medievale della Valnerina, in Umbria; Ferdinando De Simone, del Ristorante stellato Lorelei di Sorrento; Giorgio Maiorano, de La Forneria di Napoli; Biagio Martinelli, della Pasticceria Martinelli di Aversa; Chiara Naclerio, pastry chef del Ristorante fine dining La Corte degli Dei di Agerola e Maria Varone, demi Chef presso l’Hilton Sorrento Palace.
di Valeria Maffei by Gambero Rosso