Una storia d’altri tempi, fatta di scambi epistolari e di ricette tramandate con cura di generazione in generazione. Sono questi i presupposti che hanno portato, dopo 2 anni di ricerca e studio, alla creazione della linea di sughi di GiòeGiuà, ricette antiche e dai sapori autentici, ispirate da una territorialità che alterna la tradizione culinaria toscana a quella campana.
Sette sughi, uno per ogni giorno della settimana, caratterizzati da sapori veri, risultato di una lenta lavorazione di materie prime di assoluta eccellenza. La novità di questa linea sta nella precisa volontà di realizzare un prodotto in grado di restituire autenticità in cucina; la vita di ogni giorno è oramai troppo frenetica per permettere a ognuno di noi di fare esperienze gastronomiche d’eccellenza nel quotidiano; basti pensare che per fare un vero ragù ci vogliono molte, molte ore di cottura.
Le sette ricette
Il Ragù Napoletano, A’ Salsaforte, La Genovese Napoletana, Il Ragù Toscano, La Sciuè Sciuè del Vesuvio, La Puttanesca coll’Aglione e Il Sugo Finto, questi ultimi tre a base di verdure.
La genesi del progetto
Siamo nel 2020 quando le sorelle Antonella e Alessandra Gerini, sesta generazione dello storico Salumificio di Pontassieve, in provincia di Firenze, le cui origini risalgono al 1700, entrano in possesso di alcune ricette familiari. Queste sono il frutto di un reciproco scambio epistolare – di segreti del mestiere e consigli amichevoli – fra il macellaio fiorentino Giovanni (Giò) Gerini e l’amico campano Giovanni Fiorillo (Giuà), lavoratore nel mondo della carne e custode della tradizione napoletana. Di comune accordo, le sorelle Gerini insieme a Tonino, nipote di Fiorillo, decidono di portare alla luce queste antiche ricette, che esaltano la fiorentinità e la napoletanità e sono legate per alcuni sughi alle lavorazioni delle carni e alla scelta sapiente di queste.
“Sapori ritrovati e tramandati, ecco cosa sono questi sughi in vetro, tesori gastronomici della tradizione, che trovano nuova vita in questo progetto a cui teniamo moltissimo, perché ci riporta alla storia della nostra famiglia e ci permette di regalare alle persone una vera esperienza culinaria. Con GiòeGiuà tutto quel mondo di ingredienti segreti e riti culinari, solitamente custoditi con cura e gelosia all’interno delle famiglie, cambia connotazione, diventando patrimonio ed eredità di tutti” raccontano le sorelle Gerini. “GiòeGiuà è molto di più di un semplice condimento. Le ricette si basano su una formula rivoluzionaria che rende questi sughi in vetro unici: quello che i sensi colgono quando si apre è quasi magia. Riporta ai sapori e alla ritualità della cucina, di quando con amore si prepara il cibo in famiglia o per gli amici e la cura e la passione esplodono nei profumi che si diffondono nell’aria.”
Ma come fare a mantenere la genuinità e l’autenticità di certe ricette antiche mantenendo al tempo stesso i ritmi e i criteri del mondo contemporaneo? Ci sono voluti due anni di studio e ricerca per raggiungere finalmente l’equilibrio perfetto, per far sì che tutti i sughi possano rispondere alle esigenze del mondo moderno, senza perdere la genuinità e la freschezza del sugo fatto in casa, nel rispetto di tutti i criteri di sicurezza richiesti, con una shelf life di 18 mesi fuori dal frigo, fino all’apertura del prodotto.
Molto di più di un semplice condimento
GiòeGiuà è una ricetta antica che, grazie al suo innovativo processo produttivo, ha permesso di riprodurre senza l’uso di conservanti e di aromi artificiali quello che viene preparato nelle pentole dei cuochi di casa. È un sugo vero, fatto da materie prime ricercate e di altissimo pregio, che deve essere solo riscaldato per riprendere il suo calore. La carne usata è solo quella della Selezione Premium Gerini. L’olio extravergine d’oliva è toscano, delle Colline di Reggello.
I pomodori sono solo San Marzano DOP e Piennolo del Vesuvio DOP raccolti a mano quando sono al culmine della loro maturazione tra Acerra e San Sebastiano, alle pendici del Vesuvio. Fra gli ingredienti troviamo altri prodotti del territorio come l’aglione della Valdichiana e la cipolla di Montoro.