Il «pani e saba» è un ricco dolce tradizionale caratteristico principalmente della zona del Campidano e dei territori circostanti, legato ad un rituale antico; un tempo, infatti, le donne delle campagne usavano prepararlo in occasione della festività dei Santi, per Natale e per i matrimoni.
In pratica questo dolce è una delle prime trasformazioni del pane in dolce; la sua ricetta è antica, ma ancora oggi viene riproposta secondo tradizione soprattutto centri interni dell’isola.
Gli ingredienti principali sono farina bianca, lievito, uva passa e saba, un liquido ottenuto dal vino fatto con il mosto cotto, che in altre parti d’Italia viene chiamato ”Sapa”, impastati in modo da formare delle pagnotte caratterizzate dal colore scuro della saba e intensamente fragranti.
La forma del dolce può variare secondo la tradizione del posto o l’estro di chi lo fa, a rombo, rettangolo o circolare; anche gli ingredienti a volte subiscono variazioni, con l’aggiunta di mandorle tritate, cannella e “traggera”, cioè essenza di garofano.
Qualcuno ci aggiunge anche della frutta secca, principalmente gherigli di noce e zuccherini colorati, che vengono aggiunti sopra la superficie della pagnotta dopo la cottura, preventivamente spennellata di saba, impreziosendo il suo sapore già leggermente fruttato.
In genere il “pani e saba” viene portato in tavola a fine pasto con un vino liquoroso o passito, per chiudere in bellezza i pasti delle feste.
A questo tipico dolce, nel territorio del Medio Campidano e del nuorese, vengono anche dedicate diverse Sagre ed a farli non sono più solo le massaie, ma anche molti fornai e pasticceri.