Lo Strauben è un un dolce locale tipico del Trentino Alto Adige e in particolare della Val Sarentino la cui ricetta si perde nel tempo e di cui si stavano ormai perdendo le tracce, ma che per fortuna è stata recuperata dagli abitanti di questa valle singolare che vive dell’allevamento di pecore e bovini.
La Val Sarentino, una valle che dal capoluogo Bolzano si estende verso nord fino al Passo di Pennes a 2.211 mslm, è nota anche oltre i suoi confini per la lavorazione del corno e per le decorazioni ed i ricami eseguiti sul cuoio usando strisce ricavate dal fusto delle penne del pavone.
Questi valligiani hanno una grande attenzione per le loro tradizioni, una delle quali, questo caratteristico rotolino dolci, ne è un esempio.
Lo Strauben
Gli Strauben, la cui etimologia deriva dal termine tedesco straub che significa tortuoso come la forma che il dolce assume durante la frittura, vengono di solito preparate nelle feste di piazza o durante le sagre di paese e vengono chiamate anche stràboli, stràuli, o fortaie.
La preparazione richiede 200 grammi di farina, un po’ di sale, un quarto di latte, 2 cucchiai di burro, una spruzzata di grappa o acquavite, due uova.
Si deve mescolare nel latte tiepido la grappa, il sale e la farina; si aggiungono poi i rossi d’uovo lasciando riposare la pastella, quindi si devono aggiungere i bianchi montati a neve.
A questo punto si deve scaldare in una padella dell’olio da frittura o dello strutto in quantità abbondante e lasciare scendere la pastella attraverso un imbuto in modo da creare una lunga spirale.
Quando la pasta è dorata da un lato, va girata in modo che sia ben dorata anche dall’altra; si mangia senza null’altro, oppure zuccherata o con un po’ di crema di susine.