L’Arancia Bionda del Gargano, oggi Igp, viene coltivata nel tratto costiero del promontorio del Gargano, in pratica nei comuni di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico.
Il frutto ha dimensioni piuttosto ridotte e la classica forma sferica, con un sapore dolce ed il profumo caratteristico degli agrumi del nostro assolato sud.
Conosciuta fin dall’antichità e non solo nel territorio di produzione, l’Arancia del Gargano è stata al centro dei traffici commerciali con Venezia e raggiunse altri Stati europei e l’America.
Questo anche grazie ad alcune sue peculiarità, e cioè il periodo di maturazione, a fine aprile-maggio ed anche ad agosto e la spiccata serbevolezza che permetteva allora al prodotto di sottoporsi a viaggi di 30 e anche 40 giorni.
La produzione è limitata, non supera le 30 tonnellate per ettaro per la tipologia “Biondo comune del Gargano” e le 25 tonnellate per ettaro per la tipologia “Duretta del Gargano”.
L’arancia può essere consumata fresca, a spicchi o in spremute, come ingrediente di insalate o ancora come guarnizione; può inoltre essere cucinata per raffinati piatti in agro-dolce o impiegata alternativamente per bevande, liquori e frutta candita.
Molto particolare è l’abbinamento dell’arancia nell’acquasale, una piatto tipico preparato con pane raffermo, acqua salata, aglio, prezzemolo, olio e arance tagliate a tocchetti. E’ una pietanza garganica che si prepara nelle serate invernali, fatta di ingredienti poveri, molto saporiti. Colpisce la semplicità degli elementi utilizzati e l’abbinamento inusuale dell’arancia con aglio e olio. Il gusto è particolare: il sapore dell’arancia affiora in tutta la sua ricchezza, insieme alla consistenza del pane e alla delicatezza dell’olio extravergine d’oliva.