Le pendici dell’Etna sono sempre state caratterizzate dalla presenza di meleti, fin da tempi antichi; una quindicina le varietà autoctone che si coltivavano lungo i suoi fianchi, tra i 700 ed i 1500 metri slm, la maggior parte delle quali sono ormai scomparse.
La più coltivata, considerata una vera e propria “regina dell’Etna”, era la mela Cola, chiamata anche “Puma Cola”, un nome che è derivato dal fatto che questa particolare varietà si diffuse in principio a Nicolosi, in una zona limitrofa al convento di San Nicola.
La Mela Cola fa parte delle Antiche Mele dell’Etna di cui è stato istituito nel 2006 un presidio Slow Food.
Questo tipo di mela è ancora presente su diversi versanti della montagna; ha una forma cilindrica arrotondata, la buccia gialla con piccole lentiggini color ruggine, una polpa bianchissima e croccante, leggermente acidula e dal sapore gradevole con profumo tenue e delicato.
In questo territorio dai terreni impervi e difficili il melo ha trovato condizioni pedoclimatiche particolari, capaci di conferire ai frutti proprietà organolettiche uniche.
Questa cultivar autoctona era la più diffusa sull’Etna fino alla prima metà del 1900; la zona di produzione della Mela Cola, riguarda il territorio dei comuni di Zafferana Etnea, Milo, Sant’Alfio e Mascali per quanto riguarda il versante orientale etneo e Pedara, Nicolosi, Ragalna, Biancavilla, Adrano per quanto riguarda il versante sud-occidentale dell’Etna. La fascia altitudinale maggiormente interessata alla melicoltura è quella compresa tra i 600 e 1400 m di quota.
Il frutto è piccolo, di forma conico allungata, asimmetrica per la presenza di un lobo rilevato, il peduncolo è corto e spesso, la buccia, che è di colore giallo verde alla raccolta, diventa giallo paglierino con punteggiatura rugginosa alla maturazione di consumo. La polpa che inizialmente è bianca, dolce, acidula, succosa e delicatamente profumata diventa poco succosa e farinosa col progredire della maturazione.
Questa mela viene raccolta non completamente maturo a metà – fine ottobre e completa la maturazione in fruttaio entro novembre-dicembre. Si conserva fino ad aprile.
In questo periodo i centri abitati dell’Etna accolgono i numerosi visitatori che salgono in montagna alla ricerca di aria buona, prodotti tipici e mele, che possono essere acquistate anche sui numerosi banchetti lungo le stradine e le mulattiere che conducono ai meleti, alcuni dei quali sono anche visitabili.