La Fregola, chiamata anche fregula o freula, è un tipo di pasta tipico della tradizione gastronomica sarda che viene realizzato grazie al rotolamento della semola all’interno in un grande catino di coccio.
Sono in pratica piccole sfere irregolari di pasta di semola di grano duro e acqua, dalla forma rustica e dal sapore caratteristico che, dopo la naturale essicazione e tostatura, assumono un colore dorato.
La Fregola è molto simile al cous cous, con però i chicchi più grossi: il loro diametro può essere anche di mezzo centimetro; ne esiste una versione artigianale leggermente più scura e con i chicchi più grossi ed una “industriale” dal colore più chiaro e chicchi più minuti.
La prima è perfetta sia per le preparazioni in brodo, sia per quelle asciutte, in quanto la consistenza della pasta assorbe perfettamente il sugo mentre la seconda, con i chicchi più piccoli, è consigliabile solo per la preparazioni in brodo.
Quella artigianale e familiare, come la si fa nelle case del Campidano, la si ottiene bagnando con acqua la semola contenuta in un cestino ed aiutandosi con la mano in un movimento circolare.
Si ottengono così minute quantità di pasta dalla forma sferica che vengono setacciate e differenziate in piccole, medie e grandi ed infine tostate al forno dove assumono la loro tipica colorazione brunastra.
Il suo nome deriva dal latino “frisare”, cioè sminuzzare e fregola in lingua italiana significa appunto piccolo frammento, frantume, briciola.
E’ ottima sia come piatto unico che d’accompagnamento, in particolare come nella preparazione di un piatto con sugo di pomodoro e arselle.