Il Mucco Pisano è un bovino del territorio attorno al Parco di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli, che deriva dall’incrocio della razza Bruna Alpina Schways con popolazioni locali e successivamente con la Chianina, Olandese e Durham.
Questo animale viene allevato soprattutto allo stato semibrado e generalmente utilizzato per la produzione di carne, considerata di alta qualità, garantita da severi controlli.
La mucca pisana, o “Mucco”, come si preferisce chiamarlo, è oggetto, da parte della Regione Toscana, di particolare attenzione, al fine di promuoverne l’allevamento per aumentarne la diffusione, che negli anni ’80 si era drasticamente ridotta a poche decine di esemplari.
Un progetto promosso dalla stessa Regione Toscana col contributo dell’Università di Pisa e degli allevatori tende a salvare i pochi capi trovati nelle aziende agricole locali, per salvare dall’estinzione questa razza antica di oltre cinque secoli.
La bresaola di Mucco Pisano
Uno dei prodotti più tipici derivanti dalla sua carne è appunto la bresaola, che viene ricavata da una parte nobile e cioè dal quarto posteriore del Mucco Pisano con l’aggiunta di aromi naturali e che, come la carne dell’animale, ha un sapore molto spiccato, è tenera ed ha un colore rosso intenso.
La bresaola di mucco pisano, dopo alcuni mesi di stagionatura, è ottima da consumare tagiata a fette sottili e condita con olio di oliva e limone.
Molte sono le sagre e le iniziative enogastronomiche del territorio pisano finalizzate a valorizzare la carne di mucco pisano e i prodotti che ne derivano, così come molte sono le strutture come gli agriturismi, le fattorie e i ristoranti che propongono menu e percorsi gastronomici legati al mucco.