La Bondiola di Castelgomberto è un insaccato suino molto simile al cotechino, preparato con carne, cotica, parti muscolari più dure, orecchie, lingua, lardo, sale e pepe, cannella e chiodi di garofano.
Castelgomberto, sulle sponde del torrente Agno, è un paese del nord-ovest vicentino, lungo la strada del Valdagno che congiunge la pianura con Recoaro Terme.
Selezionati, lavati e asciugati i tagli di carne si macinano, mentre la lingua, spellata e ben pulita, viene posta per qualche ora sotto sale e spezie, poi raschiata ed asciugata.
L’impasto viene quindi insaccato in ritagli avanzati di budello di vacca, in vesciche di vitello, o nella vescica del maiale; il suo nome deriva infatti dal termine “budello”.
Quando si procede alla confezione della Bondiola, l’impasto va posto all’esterno e la lingua al centro.
La Bondiola di Castelgomberto ha una forma tondeggiante che permette all’impasto di conservarsi più fresco rispetto a quello dei cotechini classici, dei quali ha un sapore, speziato e leggermente piccante.
Bondiola di Castelgomberto, la preparazione
La sua preparazione consiste nel macinare la carne e le cotiche, impastare con gli aromi, rimacinare nuovamente il tutto ed insaccare nel budello.
Dopo la legatura a forma di sacchetto, la Bondiola viene messa ad asciugare in un luogo fresco ed umido e con ricircolo naturale d’aria per alcuni giorni e va consumato entro una trentina di giorni.
La Bondiola di Castelgomberto si differenzia dai cotechini solo per la forma e la maggiore dimensione, con un peso generalmente di circa 800 grammi.
Il prodotto va asciugato per alcuni giorni prima di essere consumato, in genere lesso, con sedano, carota, cipolla, uno spicchio d’aglio e qualche patata.