Il Rampusolo è un’erba spontanea molto comune in tutt’Italia, ma tenuta in grande considerazione nel territorio veneto ed in particolare a Villaga, in provincia di Vicenza.
Rimane comunque una pianta molto poco conosciuta a livello alimentare e praticamente solo nel territorio vicentino il suo consumo non è limitato a rari appassionati.
Il rampusolo, come viene chiamato nel vicentino, altro non è che la classica campanella che cresce ai margini dei vicoli di campagna e delle strade, fino ad 800-1.000 metri di altezza e già d’inverno la sua radice bianca è sviluppata nel terreno, talvolta piccola e tonda, quando fa più fatica ad affondare, altrimenti, se la terra è tenera, più lunga e affusolata.
Del rampusolo si mangia tutto
Le prime ad essere raccolte sono le rosette basali delle foglie con le radici sottili, che si mangiano crude in insalata; sul finire dell’inverno si raccoglieranno, invece, le radici ormai ingrossate che si consumeranno cotte, da sole o assieme alle foglie, e condite come tutte le altre radici.
Il sapore dolciastro e gradevole di queste ultime è dovuto al fatto che le riserve, come in genere in tutte le Campanulacee, sono costituite da inulina anziché da amido.
Quando poi appariranno, si potranno gustare anche i fiori, le campanelle che, con le loro variopinte corolle, rendono gradevoli alla vista le “misticanze” esaltandone anche il sapore.
Nei primi mesi invernali dell’anno Villaga diventa la capitale di questa verdura che dà il meglio di sé cruda, quando si apprezza il particolare gusto della radice, ma che diventa anche un prezioso ingrediente per fantasiosi piatti curati dagli chef del territorio.
Il clou è una rassegna, promossa dal Comune di Villaga, che vede il rampusolo autentico protagonista dei piatti preparati dagli chef dei tanti locali della zona.
Tra le diverse ricette ve n’è una piuttosto classica, che prevede che i fiori di rampusolo vengano velocemente passati nell’acqua calda, scolati e conditi con una battuta di lardo bollente e una spruzzata di aceto balsamico insieme a del salame fresco cotto alla brace e polenta di mais.
Ma sono tanti i piatti che si possono preparare con quest’erba, dalle frittelle di rampusolo e murlone di Montegnago ai maltagliati di farina di maranello con raperonzoli e pancetta stufata; dalla pizza al rampusolo spadellato e lardo di Colonnata al classico salame ai ferri con rampusolo, lardo e aceto fino ai pancakes con mousse al rampusolo e salsa di arancia.