Tipico della Sardegna e la Corsica, il liquore di mirto, celebre in tutto il mondo, viene realizzato secondo un’antica ricetta tramandata da millenni ed è considerato un ottimo digestivo da degustare dopo i pasti e, in tempi più recenti, è diventato anche uno sfizioso aperitivo se unito al prosecco.
Per realizzare il liquore di mirto è necessario utilizzare bacche fresche, meglio se raccolte a mano per non rovinare la pianta; devono essere ben mature, perciò vanno raccolte in autunno o inizio inverno.
Tra storia e leggenda
Il mirto è un arbusto selvatico dai caratteristici frutti aromatici; nell’antica Grecia era la pianta prediletta dagli atleti e dai guerrieri perché simbolo di vigore; gli egiziani la usavano invece come ornamento durante le festività.
Tra i vari significati attribuiti al mirto vi è quello di forza ed energia, ma anche femminilità, per questo è stato associato alle Amazzoni, le donne guerriere, e si dice che il nome della loro regina, Myrne, derivi proprio da esso.
Le coltivazioni
Il mirto è una pianta mediterranea spontanea, dunque cresce con maggiore facilità in zone costiere dai climi miti; si può trovare in ampi giardini o frutteti e i suoi bellissimi fiori lo rendono anche un’ottima siepe ornamentale come se ne vedono molte nella regione sarda.
Sebbene i frutti bluastri possano sembrare simili ai mirtilli, il loro gusto cambia notevolmente; mentre le bacche di mirtillo sono dolci e succose, quelle di mirto hanno un gusto molto forte e amaro.
Il mirto in cucina
Una curiosità di cui non tutti sono al corrente, è che il nome latino della mortadella, farcimen myrtatum, già noto nel primo secolo d.C., derivi dal mirto che anticamente era utilizzato per aromatizzare questo profumato salume; ne parlano infatti sia Plinio il Vecchio che Varrone.
I rametti, se aggiunti alla brace, sprigionano un intenso fumo profumato, ideale per rendere più appetitose le grigliate di carne e selvaggina, mentre le bacche vengono usate insieme al finocchio selvatico e all’alloro per aromatizzare l’acqua delle olive nere in salamoia.
Ricco di olii essenziali e vitamina C che gli conferiscono proprietà antinfiammatorie, astringenti e antisettiche; è molto utilizzato in campo erboristico soprattutto nella cura delle affezioni dell’apparato digerente e respiratorio.
Preparare un decotto con le sue foglie, con l’aggiunta di miele, può essere un ottimo rimedio contro mal di gola e raffreddore.
Anche i suoi bellissimi fiori sono utilizzati per decorare macedonie di frutta, ma l’utilizzo senz’altro più conosciuto e apprezzato di questi prelibati frutti rimane quello per la realizzazione del liquore.
L’aperitivo sardo
Rituale consolidato in tutta Italia, quando se ne parla si pensa inevitabilmente allo Spritz; la base è quella del classico drink, prosecco e bitter, ma a dargli un tocco originale è il mirto rosso di Sardegna.
Una ricetta nata per gioco negli ultimi anni a Padova, dove dal 2014 la variante dello Spritz all’aroma di mirto, accompagnato da prodotti tipici sardi da stuzzicare, richiama molti giovani, poiché si tratta di una versione più leggera e fresca del liquore tradizionale.