Il kinzica è un pasticcino tipicamente pisano fatto con pasta di pinoli del parco di Migliarino San Rossore, ottenuti dai pini domestici della macchia mediterranea, che conferiscono al dolcetto un particolare sapore e l’aroma di resina.
E’ particolarmente morbido e spugnoso, spolverato con zucchero a velo e avvolto da pinoli interi su tutta la superficie.
A Pisa il nome “kinzica” ricorre spesso; pare fosse il nome di una giovane ragazza, Kinzica De’ Sismondi, che a cavallo del millennio dette l’allarme per un tentativo d’invasione della città da parte dei pirati saraceni.
Alla giovane venne dedicato questo dolcetto e l’antico nome di un quartiere cittadino, l’attuale San Martino; pare sia il nome di una statua collocata sulla facciata di un antico palazzo, quello di un magazine d’informazione pisano, di un negozio d’antiquariato, un ristorante, un albergo e di più di un’azienda cittadina.
kinzica, la preparazione
Per preparare una teglia di questi caratteristici dolcetti occorrono la bellezza di 13 albumi d’uovo per 975 grammi di zucchero a velo, 50 gr di miele e un kg di pinoli sgusciati.
Si devono mescolare i pinoli tritati con 8 etti di zucchero incorporando poi gli albumi montati a neve insieme al miele e al resto dello zucchero a velo.
Si cuoce il tutto a fuoco moderato in una teglia di rame o di acciaio dal fondo spesso, fino a raggiungere la temperatura di 60°, aspettando che il composto inizi ad attaccarsi.
Una volta che l’impasto si sarà raffreddato, si possono iniziare a formare le piccole kinziche, delle palline che si faranno rotolare su un letto di pinoli interi.
Il dolcetti vengono poi messi a riposare per mezza giornata, prima di passare nuovamente in forno a 210° per cinque minuti e essere pronti per essere gustati.