Il Famoso, un vitigno autoctono, l’antica uva Rambela, è capace di “raccontare” il suo territorio, la storia delle terre su cui si è adattato, segnato dall’impronta delle persone che lo hanno allevato, della comunità che ha creduto in lui: identità varietale su identità territoriale.
L’uva Rambela, l’antico nome del Famoso, nei decenni scorsi fu quasi completamente abbandonata probabilmente a causa dell’intensità dei suoi profumi e aromi, non adatti ad una enologia che richiedeva un prodotto più “anonimo.
In Romagna, in una terra dove la vite si è adattata tanto in collina quanto in pianura creando coltivazioni dai caratteri ben definiti e dove l’ampelografia è stata segnata nell’ultimo trentennio dal massiccio impianto di vitigni internazionali a scapito delle varietà autoctone.
La luce dopo l’oblio
Dopo anni di oblio, attualmente si sta verificando un cambiamento di rotta ed i produttori di queste terre, in un momento complicato per l’economia del vino, stanno prestando grande attenzione ai vitigni “locali” con lo scopo di ottenere prodotti sempre più competitivi nel mercato globale: si deve intrigare il consumatore con caratteristiche gusto-olfattive tipiche ed irripetibili, puntando sul costante allargamento della qualità.
Inoltre è ormai diffusa, negli ambiti più sensibili della viticoltura e dell’enologia, la consapevolezza che la perdita progressiva dei vitigni autoctoni sia un’enorme spreco del patrimonio varietale e colturale: è necessario sfruttare la peculiarità del prodotto, la diversificazione del territorio e, in questo momento, questa sembra una strategia commerciale vincente.
Cambiati i gusti del pubblico più giovane
Oggi profumi ed aromi sono un punto di forza dei vini destinati soprattutto ad un nuovo pubblico giovanile e, in questo contesto il vitigno “Famoso”, da cui l’omonimo vino, torna e si diversifica in base alle zone di coltivazione, si fa interpretare e ci racconta del nostro territorio ed i produttori destinano aree sempre più estese a questo vitigno e sempre più bottiglie di vino vengono prodotte nelle colline della Romagna.