Tra i tanti piccoli semi commestibili che la natura ci offre, i pinoli sono tra i più gustosi; sono infatti il prodotto delle pigne di alcune specie di pini, in particolare i classici pini a ombrello, conifere che caratterizzano le pinete e le colline dell’area mediterranea.
Non è raro nelle pinete riuscire ad osservare qualche uccello che dopo aver preso nel becco un pinolo lo lascia cadere dall’alto su una superfice dura per mangiarne il seme.
Si tratta di alberi imponenti che raggiungono anche i trenta metri di altezza, caratterizzati da una chioma larga e piatta che svetta sopra ad un tronco lungo e spoglio, con rami disposti a raggera.
Il “frutto” dei pini è rappresentato dalle grosse pigne lignee, pesanti e scagliose, che giungono a maturazione in circa tre anni, quando maturano e cadono a terra dove, nel corso dell’autunno e dell’inverno, vengono raccolte e ammucchiate fin quando, la primavera successiva, vengono distese al sole per fare aprire le squame, liberando i pinoli che racchiudono.
In questo momento i pinoli sono ancora protetti da un guscio liscio e legnoso e devono essere sgusciati per liberare il pinolo vero e proprio, una piccola mandorla bianca e morbida, che dev’essere lavata, essiccata, selezionata e confezionata prima di essere messa in commercio.
Pinoli, una lavorazione lunga e complicata
La lavorazione, seppur semplice, è tutt’altro che rapida, data l’esigua dimensione dei pinoli; infatti, per fare un esempio, da 100 chili di pigne si ottengono circa 25 kg di pinoli con guscio e solamente 6-8 kg di pinoli sgusciati, motivo che ne determina anche il costo, piuttosto elevato.
I pinoli, come la maggior parte della frutta secca, sono un alimento altamente nutriente e ricco di proteine; contengono circa il 40% di grassi, rappresentati da acidi grassi insaturi e acido linoleico, e sono ricchissimi di fibre, calcio e di vitamina A, B ed i tocoferoli della vitamina E che gli conferiscono proprietà antiossidanti; numerosi anche i sali minerali contenuti, come ferro, manganese, magnesio, fosforo potassio, zinco e rame.
A detta di molti nutrizionisti, i pinoli andrebbero rivalutati, perché si tratta di un alimento importante per i bambini durante la crescita e per le donne durante la gravidanza e l’allattamento, mentre va consumato con parsimonia in caso di sovrappeso.
Pinoli, ideale per chi fa sport
I pinoli rappresentano anche un alimento ideale per gli sportivi, in quanto i suoi sali minerali, soprattutto fosforo e magnesio, sono un importante tonico dei tessuti neuronali e in particolare dell’epifisi, la ghiandola dalla quale dipendono la resistenza allo stress e il livello di energia vitale.
Vanno invece consumati con una certa parsimonia nelle diete ipocaloriche in quanto un etto di pinoli apportano più di 600 Kcalorie.
I pinoli in cucina
In ambito alimentare, i pinoli hanno trovato fin dall’antichità un vasto utilizzo, sia che vengano mangiati freschi o arrostiti; sono molto usati in pasticceria per preparare o decorare creme, torte, crostate, biscotti, gelati.
Sono anche uno degli elementi caratterizzanti del pesto genovese e vengono impiegati nella preparazione di insalate, nei ripieni, in sughi e diverse salse.
Dai pinoli può essere estratto dopo la pressatura l’omonimo olio, particolarmente apprezzato per il sapore delicato, simile all’olio della nocciola, con elevate proprietà antiossidanti.