I Bocconotti sono dei dolcetti caratteristici della tradizione gastronomica meridionale, con un ripieno che varia secondo le località in cui viene prodotto e che, soprattutto nel Salento, un tempo si mangiavano nelle occasioni speciali.
Bocconotti, un’invenzione del ‘700
Il dolcetto ha origini nel ‘700, quando iniziò l’importazione del caffè e del cacao; pare che la sua “invenzione” sia dovuta ad una domestica abruzzese che volle fare un omaggio al proprio datore di lavoro, preparando per lui un dolce che richiamasse una tazza senza il manico.
La donna fece un esterno con la pasta frolla e riempì l’interno con cioccolato e caffè addensati con pasta di mandorle e tuorlo d’uovo, poi lo ricoprì con altra pasta frolla e l’infornò.
A cottura ultimata lo spolverò di zucchero a velo e, rispondendo al padrone che ne rimase favorevolmente impressionato, improvvisò un nome chiamandolo “Bocconotto” dato che si mangiava in un boccone.
Le sue dimensioni, infatti sono rimaste piccole fino ad una cinquantina d’anni fa, quando iniziarono a aumentare, perdendo però il chicco di caffè che veniva aggiunto all’impasto del ripieno che fino a quell’epoca conteneva.
Le ridotte dimensioni dei Bocconotti, la possibilità di essere conservati anche per molti giorni in ambiente naturale, nonché il loro alto grado nutrizionale, ne hanno fatto per anni uno dei cavalli di battaglia della tradizione culinaria murgiana e meridionale.
Ancora oggi la tradizione della ricetta si tramanda di famiglia in famiglia, con numerose varianti, spesso accompagnati da vino passito.
Bocconotti, ci sono anche quelli salati
Del Bocconotto esiste anche una variante salata, dove alla pasta frolla si sostituisce la pasta sfoglia e l’impasto interno è fatto con funghi, rigaglie di pollo, animelle e tartufo.
La versione dolce, invece, incarna quasi totalmente la versione originale, con pasta frolla che contiene un impasto fatto di miele o pappa reale, oppure ancora di crema pasticcera, marmellata o cioccolata.