I batsoà costituiscono un antico piatto povero della cucina piemontese (in particolar modo di quella del Canavese.
Si tratta di un piatto che racchiude in sé tutta la dualità della cucina di questa zona, a lungo divisa tra zone rurali e occupazione regale.
Originariamente venivano chiamate, in francese, bas de soie (pron.: bad’suà), cioè “calze di seta”, più che un’allusione alla tenerezza del cibo in questione, un’allusione antifrastica e ironica alla somiglianza fra il piedino e le calze da seta femminili di un tempo.
Insomma, il batsoà è sotto tutti aspetti un piatto particolare. La preparazione richiede un po’ di tempo e, sebbene a primo approccio possa sembrare poco accattivante, sapete benissimo che la frittura è in grado di rendere tutto più buono.
Ingredienti
4 zampetti di maiale (o vitello); 5 dl di aceto; 3 l di acqua; 1 cipolla; 1 carota; 2 spicchi di aglio; 1 rametto di rosmarino; 2 uova; pangrattato q.b.; olio di semi q.b.; sale q.b.; pepe q.b.
Come preparare la ricetta del batsoà
Per prima cosa raschiate gli zampettie lavateli sotto acqua corrente. Metteteli poi in una pentola con acqua, aceto, cipolla, carota, aglio e rosmarino e portate il tutto a ebollizione. La cottura dovrà protrarsi per 3 ore. Una volta teneri, scolateli e spolpateli staccando la carne aiutandovi con una forchetta. Passate i pezzi di zampetto nell’uovo sbattuto con sale e pepe prima e nel pangrattato poi. Friggeteli in abbondante olio bollente per una decina di minuti fino a che non risulteranno dorati e croccanti. Passateli su carta assorbente prima di servirli.
Il modo migliore per gustare il batsoà piemontese è insieme al bagnetto verde.
Conservazione
Trattandosi di una ricetta fritta, è sempre meglio gustarla al momento. Potete tuttavia conservare in frigorifero gli zampetti fritti per un paio di giorni e riscaldarli in padella prima di consumarli.
di Beatrice Piselli by Primo Chef