La ciambella, dialettamente conosciuta come Brazadel o al femminile brazadela, a seconda delle zone della bassa o della collina romagnola, è il dolce romagnolo per eccellenza; con una caratteristica: non ha il buco, ma una forma in filoncini o in pagnotte rotonde.
Tradizionale dolce della civiltà contadina preparato nei giorni di festa, non c’è sagra, festa paesana o iniziativa conviviale che non finisca con un po’ di ciambella da bagnare nel vino, di solito il Sangiovese rosso oppure l’Albana o la Cagnina, vini bianchi tipicamente romagnoli.
È Brazadel, una ricetta che si tramanda da una generazione all’altra
La sua ricetta è stata tramandata da una generazione all’altra e si perde nella notte dei tempi; come un tempo, prevede un po’ di farina, un po’ di zucchero, un po’ di burro, 3 o 4 uova, della vanillina, un po’ d’anice e “la dose”, cioè il lievito.
Quest’ultimo ingrediente si compra ancora oggi a peso dai fornai, specialmente nei paesi di campagna, di solito in “dosi” per mezzo chilo di farina; a differenza delle più comode bustine di lievito di produzione industriale, acquistabili nei negozi e supermercati, dà al prodotto finale un’alveolatura interna migliore.
Ma oltre agli ingredienti, c’è un altro elemento che è importante per ottenere un ottimo Brazadel, e cioè l’olio di gomito; per impastare i vari ingredienti, cioè, è indispensabile lavorare il tutto a mano, senza usare impastatrici o altre attrezzature meccaniche moderne.
Per farla si deve fondere il burro, mettere in una capace ciotola la farina, il lievito, la vanillina e mescolare per bene; fare al centro un cratere, mettervi lo zucchero con le uova e mescolare di nuovo.
Aggiungere all’impasto a poco a poco prima la farina circostante poi il burro fuso e quindi l’anice o la scorza di limone, formando un impasto che deve risultare piuttosto duro, che dev’essere leggermente ammorbidito con un po’ di latte.
Talvolta è anche possibile trovarla con una farcitura di mostarda dolce all’interno, oppure scura, con del cacao mescolato all’impasto, ma sono disgressioni della ricetta originale, seppur sempre ottime e gustose.
A questo punto l’impasto va messo sulla teglia con della carta da forno, dandogli la forma di un filoncino ovale, che viene decorato sopra con granella di zucchero ed infornato a 160° per circa mezz’ora, finché non diviene dorata.
Brazadel, meglio lasciarlo raffreddare
Una volta sfornata, la ciambella va lasciata raffreddare bene, poi messa in un sacchetto chiuso di carta o di stoffa dove si conserva bene; l’ideale sarebbe lasciarla riposare un giorno prima di mangiarla, anche se è un doloroso sacrificio.
I romagnoli, ed i tanti ospiti italiani e stranieri che hanno imparato a conoscerla ed apprezzarla, trovano imbattibile questo dolce prodotto tipico romagnolo, soprattutto se gustato assieme ai vini delle colline romagnole, ma viene usata anche col the o il cappuccino del mattino.