Può sorridere il gruppo delle Cantine Vitevis guardando i risultati della vendemmia 2019 che ha visto, nonostante il calo della quantità delle uve raccolte, registrato un po’ in tutta Italia, uve di ottima qualità.
La causa del calo di produzione, qui come altrove, è stata determinata da una primavera piovosa e fredda che ha limitato il numero di acini sui grappoli durante la fioritura delle vite. L’invaiatura tardiva e un’estate decisamente calda, intervallata da temporali che hanno permesso alle viti di non andare in sofferenza idrica, hanno posticipato e allungato i tempi della vendemmia rispetto alle ultime annate.
La raccolta per Cantine Vitevis
La raccolta delle varietà precoci come il Pinot Grigio e lo Chardonnay è iniziata a fine agosto: il calo quantitativo ha toccato picchi del 30% in alcune zone, ma la qualità riscontrata porterà a vini molto soddisfacenti per longevità e struttura.
Mentre le uve rosse raccolte da metà settembre hanno tutte le carte in regola per creare vini di grande equilibrio, quelle a raccolta tardiva come la Garganega e la Corvina presentano uno stato di maturazione e sanità adeguato sia per le successive fasi di appassimento che per dare vita a vini dal profilo organolettico complesso e adatti all’invecchiamento.
“Siamo molto soddisfatti della qualità delle uve raccolte in tutte le aree di produzione”, ha detto il direttore generale di Vitevis Alberto Marchisio. “Dopo l’unione con la Cantina Castelnuovo del Garda, stiamo lavorando alacremente per coordinarci al meglio e ottenere i massimi risultati in questa fase che è coincisa con uno dei momenti più delicati dell’anno, quello della vendemmia. Oltre ad aver aumentato gli ettari di produzione e a poter proporre oggi l’intera gamma di vini a marchio DOC del Veneto, siamo impegnati a rafforzare ulteriormente la nostra anima green sia attraverso la produzione di vini biologici sia con un’agricoltura sostenibile che segue protocolli rigorosi per la riduzione dell’impatto ambientale e la tracciabilità dei vini”.