Quando la pastella incontra il broccolo, inizia la poesia. Eccolo lì fumante e croccante, lui è il frittello. Non uno qualsiasi, lui è il frittello di Poggio San Lorenzo e lo si festeggia da ormai una cinquantina d’anni ogni mese di marzo.
Poco dopo l’arrivo della primavera, esattamente il 26 marzo, il frittello troneggerà sulle tavole in festa, per la sagra a esso dedicata nel borgo della Sabina, a Poggio San Lorenzo, a metà strada tra Roma e Rieti.
Ad accompagnarlo la musica di oltre 20 elementi, in costume medievale, che compongono la Compagnia dei Tamburi di Antrodoco.
Al mattino il broccolo calerà nella morbida pastella, preparata nottetempo dalle massaie locali per farla lievitare come si conviene. Ed eccolo che capitombolerà fin sul fondo del recipiente, per poi essere salvato prontamente dalla cuoca che lo tirerà su, portandosi via una buona dose di cremosa pastella, dopodiché si rituffa nell’olio d’oliva extravergine della Sabina.
Finalmente è pronto da servire, caldo, dorato e croccante; una vera bontà, che da queste parti è però è ancora più apprezzato quando è freddo, ma che sia caldo, a temperatura ambiente o freddo, sarà sempre una bontà sulle tavole di della Sagra del frittello di Poggio San lorenzo.
Ma oltre a lui, il re della sagra, ci sarà anche la pasta alla puttanesca con sugo di pomodoro, olive, capperi e un po’ di alici, che è una rivisitazione del sugo alla sabinese. E poi secondi e contorni.
Alla scoperta di Poggio San Lorenzo
Il borgo antico di Poggio San Lorenzo, di struttura medioevale come è d’obbligo da queste parti, è sovrastato dall’antico castello, ormai solo un rudere, ma l’immaginazione vi aiuterà.
Splendida la settecentesca Chiesa di San Lorenzo, con opere d’arte di gran valore. I notevoli resti della cinta muraria, da ammirare nel cammino, sono in gran parte romani perché questo era un Castrum sulla Via del Sale, ovvero la Via Salaria.
E poi la cinta muraria, il vero vanto del borgo sabino: resti di quelle che furono, almeno così si narra, le mura del castrum romano e le Terme dell’Imperatore Tito nella piccola frazione di Valle Gemma al Leccio. I poggiani ne sono fieri, sostenendo che sia il leccio più grande d’Europa.
Fuori dal paese si trova la chiesa della Madonna dei Penitenti, altra visita da non perdere, come le due piccole terrazze panoramiche con affaccio sulla valle e gli uliveti. Nel centro storico del paese sarà allestito un interessante mercatino ricco di artigianato, chincaglierie e ottimi prodotti tipici locali.