Inizia in questi giorni la raccolta del riso nelle campagne vercellesi, dove nascono prodotti che rappresentano un’assoluta eccellenza italiana. Una raccolta che rappresenta il punto di arrivo di una stagione difficile, in cui le aziende produttrici di riso hanno dovuto combattere con la siccità prima e con la crisi energetica poi.
La resa risente dunque di una situazione complessa, ed è già evidente che ci saranno criticità da affrontare anche nei prossimi mesi.
“La raccolta del riso è iniziata da circa una settimana per le varietà precoci, come l’Indica, mentre per altre varietà come il Carnaroli e l’Arborio, prevediamo di iniziare a raccogliere al massimo all’inizio della prossima settimana“, spiega Gabriele Conte, brand manager de gliAironi. “Dai primi test effettuati possiamo dire che la qualità del riso è generalmente buona, cosa di cui siamo soddisfatti, anche se alcune varietà presentano chicchi più piccoli rispetto alla media a causa dei lunghi mesi di siccità“.
La questione siccità, appunto, tiene banco nelle valutazioni sul raccolto 2022.
“La resa è sicuramente più bassa rispetto agli anni scorsi, fattore che insieme all’aumento dei costi energetici e alla carenza di prodotto sul mercato – soprattutto Pavese – contribuisce ad aumentare la tensione sulla Borsa del riso“, continua Conte. “Sarà dunque un’annata ancora difficile, in cui molte aziende agricole, già colpite dal meteo e dai rincari, faticheranno per sopravvivere”.