Due grandi eventi animeranno il 2020 gastronomico, il bicentenario della nascita di Artusi e Parma capitale italiana della cultura.
A unirli la cultura del cibo, come raccontato nell’incontro ospitato pochi giorni fa all’università della città ducale.
“La Food valley che trova in Parma il suo epicentro non è solo un elenco di prodotti ma un humus che fa cultura del cibo. Naturale quindi l’incontro con un personaggio come l’Artusi”, ha esordito l’assessore di Parma Nicoletta Lia Rosa Paci.
Dello stesso avviso Enrico Monti presidente del Consiglio comunale di Forlimpopoli che ha portato il saluto della città: “Forlimpopoli è impegnata da tempo nella valorizzazione della cultura, specificatamente del cibo, dimostrando che con la cultura si può mangiare. Il 2020, anno del bicentenario del padre della cucina di casa, tantissimi saranno gli eventi che, assieme a Casa Artusi, proporremo nel segno della pratica domestica”.
Nel merito del programma del prossimo anno è entrata Laila Tentoni, presidente di Casa Artusi che ha anticipato alcuni temi. “A Forlimpopoli abbiamo un patrimonio di 2mila lettere scritte da letterati e semicolti, in corrispondenza con l’Artusi, microstoria dell’Italia del tempo. Su quelle lettere e sulla valorizzazione della pratica domestica della cucina verteranno le iniziative del bicentenario che contemplano anche libri, mostre, spettacoli convegni e tanto altro”.
Parma e Artusi a braccetto
Massimo Spigaroli, presidente di CheftoChef e di Parma City of Gastronomy, ha evidenziato la peculiarità della gastronomia italiana: “la nostra cucina è importante e si è imposta nel mondo perché ha un passato e l’Artusi ne è il perno. La cucina dei gradi chef è internazionale con piatti elaborati e prodotti spesso introvabili; quella dell’Artusi è domestica fatta con prodotti del territorio”.
Le conclusioni sono state affidate all’Assessore regionale alle politiche Agricole Simona Caselli: “Quando si parla di cucina si parla di prodotti agricoli, perno del sistema economico regionale. Il settore agroindustriale da noi è secondo solo alla meccanica, ha un valore di 4,7 miliardi di euro, dà lavoro a 80mila persone che salgono a 300mila con l’indotto. Siamo la regione in Europa con il maggior numero di prodotti Dop e Igp con 44 prodotti. La promozione delle nostre eccellenze è fondamentale, lo abbiamo fatto con Expo, nella Settimana della cucina italiana nel mondo, lo faremo con il sostegno al Bicentenario artusiano”.
La giornata si è conclusa con un laboratorio sulla sfoglia fatta a mano in collaborazione con l’Associazione delle Mariette e la degustazione della ricetta n. 54 del Manuale artusiano, “Anolini alla Parmigiana”, realizzata dalla responsabile della scuola di cucina di Casa Artusi, Carla Brigliadori.