È stato presentato pochi giorni fa a Rimini, Destinazione Romagna, il nuovo ente che sarà un vero e proprio “governo turistico” della Romagna e che riunisce le competenze in questo settore delle provincie di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara e dei loro 97 Comuni.
Il compito della nuova struttura sarà particolarmente impegnativo, ma molto stimolante e riguarderà in particolar modo la promozione di questo territorio ricco di beni culturali, artistici e ambientali come pochi altri in Italia e nel mondo.
A presiedere il nuovo ente è stato chiamato Andrea Gnassi, sindaco di Rimini mentre il coordinamento operativo è stato affidato a Gianfranco Vitali; all’incontro erano presenti il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonacini i sindaci dei comuni capoluoghi delle quattro province e molti dei primi cittadini delle altre città coinvolte, oltre a diversi operatori turistici privati.
Destinazione Romagna, gli obiettivi
Tra gli obiettivi ci sarà soprattutto quello di migliorare e qualificare i prodotti esistenti, superando i campanilismi che in passato hanno spesso impedito di fare sistema e lavorare di concerto per vincere la concorrenza sui mercati internazionali.
Presieduto da Andrea Gnassi, il Consiglio d’Amministrazione di Destinazione Romagna avrà cinque membri in rappresentanza di Rimini e tre di ciascuna delle altre tre provincie, con un bilancio iniziale che potrà contare su 9 milioni di euro stanziati dalla Regione Emilia-Romagna che si andranno ad aggiungere ai 20 milioni di euro per la riqualificazione delle città di costa.
Destinazione Romagna, tre questioni urgenti
Tre le questioni da affrontare con urgenza: l’internazionalizzazione, la mobilità e gli aeroporti, per poter aumentare la quota del 28% delle presenze straniere, creare una mobilità efficiente tra Ravenna e Rimini, una ferrovia metropolitana con connessione al trasporto su gomma e un sostegno alle compagnie aeree che sceglieranno di promuovere la Romagna, utilizzando gli aeroporti del territorio.
Tra l’altro la Regione Emilia-Romagna emetterà un bando pubblico per una gara destinata a tour operator e compagnie aeree che attiveranno voli per gli aeroporti di Rimini e Bologna e per una campagna di promozione e pubblicità di oltre mezzo milione di euro.
Ravenna e Ferrara città d’arte, la lunga costa adriatica dai lidi ferraresi a Cattolica, l’appennino ed il Parco del Delta del Po, sono i punti di riferimento principali sui quali puntare, senza dimenticare le altre città ed i piccoli borghi, ma anche l’enogastronomia, le fiere, la convegnistica.
Destinazione Romagna, l’importanza dei collegamenti
Per affrontare la concorrenza sarà necessario alzare la capacità di spesa media, la qualità del prodotto turismo, la permanenza media, gli arrivi dei turisti e per raggiungere questi obiettivi sono indispensabili i collegamenti con gli hub Milano e Bologna, l’Alta velocità tra Bologna e Rimini, gli investimenti tra Ravenna e Bologna, i collegamenti di costa tra Rimini e Ravenna, e poi con Ferrara e Venezia e un grande investimento sul Parco del Delta del Po, la “Camargue” italiana..
La sintesi di Destinazione Romagna l’ha fatta il ministro Dario Franceschini, affermando che “l’Italia avrà nei prossimi anni una crescita enorme nel turismo internazionale e per essere competitivi bisogna offrire prodotti che tengono insieme tutti gli elementi di richiamo come il mare, bellezze naturali, il cibo, l’arte, la cultura e l’intrattenimento; la società moderna ha creato turisti che scelgono un Paese per l’arte e la cultura, altri che lo scelgono per l’ambiente e le bellezze naturali, l’enogastronomia o lo shopping; qui in Romagna tutto questo c’è, concentrato in uno spazio abbastanza ridotto, quindi questa di Destinazione Romagna è un’occasione davvero importante per il futuro del territorio”.