di Leonardo Felician
(foto Cynthia Beccari)
Nancy è una città della Lorena nel Grand Est della Francia fra colline che formano piccoli altopiani boscosi, in una semi conca bagnata dal corso d’acqua minore del fiume Meurthe.
La sua fortuna fu diventare capitale del ducato di Lorena nel Medio Evo.
Il palazzo dei duchi che ancora oggi si ammira nelle sue forme rinascimentali di fine ‘400, ma con un portale gotico fiammeggiante, divenne il fulcro della città, attirando commercianti e artigiani che contribuirono alla crescita economica.
Nel corso dei secoli successivi, Nancy divenne un importante centro politico e culturale della regione, grazie anche alla sua posizione strategica lungo le vie commerciali. Il Rinascimento fu un periodo di splendore e la città divenne un centro di rinomata importanza artistica e architettonica.
Durante il regno di Renato II che riuscì a sconfiggere il duca di Borgogna Carlo il Temerario fu costruita tra il 1482 e il 1486 anche l’Eglise des Cordeliers e l’annesso convento.
La singola navata lunga e stretta della chiesa è la cappella del palazzo e il mausoleo della famiglia dei duchi: reca all’interno notevoli capolavori della scultura rinascimentale, fra cui numerosi sarcofagi in pietra dai particolari estremamente toccanti.
Il secolo del vero splendore per Nancy fu però il Settecento ed avvenne per caso: a seguito di complicate vicende dinastiche tra le potenze dell’epoca, Austria e Francia, il duca di Lorena Francesco abbandona Nancy per trasferirsi nel granducato di Toscana sotto la protezione austriaca della dinastia Asburgo-Lorena appunto: re Luigi XV assegna allora nel 1737 la Lorena a Stanislao Leszczyński, già re di Polonia, che aveva perso il trono e lasciato il suo paese.
La sua fortuna era di aver fatto fare anni prima un buon matrimonio sua figlia Maria Leszczyńska, che era diventata regina di Francia. Usando bene il ricco appannaggio passato annualmente dall’illustre genero Luigi XV, Stanislao governo come monarca illuminato il ducato di Lorena per una trentina d’anni, portandolo al suo apogeo in pieno Illuminismo.
In onore al Re di Francia, Stanislao creò una piazza di pregevoli proporzioni che prenderà poi il suo nome, una delle più belle d’Europa con i palazzi, le cancellate in ferro battuto nero e l’oro che le sormonta, le fontane e le statue.
Negli anni delle contese franco-prussiane per l’Alsazia e la Lorena, Nancy rimase in possesso francese e qui si rifugiarono numerosi industriali, artisti e intellettuali desiderosi di mantenere la nazionalità francese, provenienti dalla vicina Metz passata invece alla Germania fino al 1918.
Così Nancy conobbe un nuovo periodo di prosperità economica e culturale; tra di loro un gran numero di industriali e intellettuali. Nacque così intorno al 1900 il movimento dell’Art Nouveau con la celebre Scuola di Nancy i cui capofila sono nomi che ancor oggi si ricordano: Émile Gallé, Antonin Daum, Louis Majorelle.
Di quest’ultimo è visitabile la casa, una villa che fonde in maniera armonica architettura e arredi creando ambienti di fascino suggestivo.
Non si deve perdere poi la visita del non lontano Musée de l’Ecole de Nancy, una delizia per gli occhi di chi ama questa felice stagione dell’arte europea, in piena fioritura prima di precipitare nel baratro della prima guerra mondiale.
Tra le tante sistemazioni per i turisti che vengono a visitare la città, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco per le sue piazze monumentali, la Maison d’Hote de Myon è un piccolo palazzo del XVII secolo sempre di proprietà della stessa famiglia fino al 2006 in una tranquillissima via in pieno centro, pochi passi dietro alla cattedrale.
Nel 2007 è stato trasformato in una elegante struttura per l’ospitalità turistica, con poche camere e qualche miniappartamento. Curato nell’arredo preservando l’atmosfera un po’ d’antan, con qualche tocco contemporaneo e di arte orientale, dispone di una piccola corte interna. Al mattino la colazione servita a tavola.
Info – it.france.fr – www.explore-grandest.com – www.nancy-tourisme.fr – www.maisondemyon.com