Poco prima di giungere a Siena da Firenze si intravede su una bassa collina verso sinistra il castello di Monteriggioni, situato sul colle di Monte Ala che fa parte dell’omonimo comune senese.
Il territorio comunale è ben più vasto di quella collina occupata dal castello; vi sono anche diverse vallate e pianure con coltivazioni diversificate dove quella dell’ulivo è la principale.
Monteriggioni, il castello
La storia del borgo di Monteriggioni è strettamente collegata al suo castello; fu costruito dai senesi nel duecento dove c’era l’antica fattoria longobarda Montis Regis di probabile proprietà della corona, che ha poi dato il nome al borgo.
In posizione dominante sulla vallata sottostante e sulla via Francigena, il castello di Monteriggioni faceva parte di un sistema fortificato che i senesi stavano costruendo attorno al capoluogo nella sua politica espansionistica.
Il tracciato delle sue mura è circolare; all’esterno vi era un fossato che serviva da deposito di legna e carbone che veniva incendiato in caso di attacchi nemici che in più occasione erano rappresentati dai guelfi di Firenze, storici nemici di Siena.
Solo a metà del ‘500 il castello di Monteriggioni, grazie ad un tradimento, cadde nelle mani dei suoi nemici, fatto che portò alla successiva caduta anche di Siena ed alla fine dell’epoca dei Comuni. Sotto il dominio dei Medici fiorentini, il governo di Monteriggioni passò da una famiglia nobiliare all’altra.
Di pari passo col castello, c’è il monastero di San Salvatore all’Isola, edificato a cavallo del millennio sulla collina prospicente, che fu dotato di una grande proprietà terriera e divenne in breve tempo molto potente estendendo il suo potere sui castelli e i borghi circostanti.
I monaci bonificarono la zona paludosa circostante, costruirono un ospedale ed un ostello per ospitare i pellegrini in viaggio sulla via Francigena da e verso Roma.
Nei secoli successivi, nonostante l’edificazione di nuove chiese nel suo territorio, l’importanza del monastero diminuì continuamente e venne così inserito dai senesi nel suo sistema di castelli fortificati ai confini del suo territorio.
Monteriggioni, il territorio circostante
Un altro piccolo borgo medioevale del territorio di Monteriggioni è Querciagrossa, situata lungo la strada chiantigiana, che faceva sempre parte del sistema di difesa del capoluogo Siena, nota per aver dato i natali al pittore trecentesco Jacopo della Quercia.
Abbadia ad Isola, la Pieve di Santa Maria a Castello, Strove, la chiesa di San Pietro e Paolo a Santa Colomba, quella di San Lorenzo a Colle Ciupi, il Castello della Chiocciola e l’eremo di San Leonardo al Lago, sono alcune altre pregevoli vestigia del passato medioevale del territorio di Monteriggioni.
Da alcuni anni il castello di Monteriggioni, che impressionò perfino Dante Alighieri, accoglie migliaia di visitatori e turisti; infatti è possibile percorrere tratti degli antichi camminamenti di ronda sulle mura, dal quale si godono stupendi panorami del Chianti e delle colline senesi.
Monteriggioni, Bandiera Arancione del Touring Club d’Italia
Per entrare nel piccolo nucleo urbano medioevale di Monteriggioni, Bandiera Arancione del Touring Club d’Italia, vi sono solo due porte, una verso Firenze ed una verso Siena; all’interno una grande piazza sulla quale si aprono le case in pietra e la pieve di Santa Maria Assunta.
La piazza è lo scenario naturale della manifestazione “In Festa Monteriggioni di torri Si corona”, una rievocazione storica della vita medioevale locale, con il borgo illuminato da fiaccole e torce, dove tantissimi figuranti nei costumi dell’epoca sfilano tra bancarelle e botteghe di arti e mestieri.
Se Monteriggioni è sempre stato un borgo con un territorio vocato all’agricoltura, alla pastorizia ed all’allevamento, con coltivazioni a vite ed ulivi in particolare, oggi la produzione vinicola ha preso fortemente il sopravvento, assieme al notevole incremento del turismo, che ha portato anche un incremento di attività artigianali ad esso collegato, come la produzione artigianale di ceramica, legno e alimentare.