Dopo aver percorso la Val Germanasca, la Val Chisone, la Val Susa e parte della Maurienne francese, si conclude il viaggio del gusto di montagna attraverso la Haute-Maurienne e la Val Cenis, promosso da Turismo Torino e Provincia. Le suggestioni
Haute-Maurienne e Val Cenis
“Spegni l’auto e vai a camminare. Alzati quando è ancora buio, sali in montagna e gustati l’irripetibile scena di veder nascere il sole, il meraviglioso trionfo della natura. Scopri il paesaggio che ti circonda, ascolta il cinguettare degli uccelli. Solo così potrai dire di aver vissuto veramente”. Sono parole di Mario Rigoni Stern, scrittore e testardo montanaro, maestro di vita di montagna; uno dei pochi sopravvissuti alla ritirata di Russia del 1943.
Parole che lette al terzo giorno di questo viaggio sulle Alpi Occidentali ti danno sensazioni particolari e ti fanno riflettere: ho scoperto paesi e borgate che non conoscevo, ho fotografato paesaggi che raccontano un passato di povertà e sofferenze, ho imboccato sentieri tra vecchi campi di patate e profumi sinceri di erbe selvatiche, ho percorso vicoli sotto una luce meravigliosa, sono entrato in vecchie case di pietra e legno dalla porta di una natura bellissima, che soltanto noi uomini potremmo distruggere.
Ho assaggiato prodotti straordinari che unicamente la montagna può conservare e regalare agli uomini coraggiosi che ho incontrato sul mio cammino.
Oggi mi sono svegliato in territorio francese. La notte è volata via in fretta, in attesa degli incontri del giorno successivo. Le prime luci dell’alba preannunciano un’altra giornata di sole e di atmosfera.
Stamattina si deve raggiungere un luogo importante per l’economia di questo territorio: la Cooperativa Casearia dell’Alta Maurienne Vanoise, alla scoperta del Beaufort Dop e Bleu de Bonneval-sur-Arc, due formaggi di carattere. Un territorio privilegiato, delimitato da vette di oltre 3000 metri, una varietà geologica favorevole e il microclima particolare consentono di avere un’eccezionale ricchezza floristica.
Il Beaufort è un formaggio a latte intero crudo a pasta pressata cotta. Dieci mila ruote prodotte all’anno. Il Bleu de Bonneval-sur-Arc è un formaggio morbido al prezzemolo, prodotto con latte intero crudo, dagli aromi fruttati. Trenta mila forme all’anno.
Il presidente Claude Favre ci accoglie a braccia aperte e ci porta a visitare lo stabilimento (siamo a Lanslebourg-Mont-Cenis): migliaia di forme nel locale di stagionatura e pronte per essere commercializzate.
A questo punto si devia verso la Val d’Isère. L’ultimo ristorante di montagna che ci accoglierà si trova nel cuore del vecchio villaggio di Bessans: La Lodze. Il nome deriva dal nome del balcone della casa (ultimo balcone completamente chiuso a Bessans), ma la storia ci racconta che questo era un luogo di ritrovo sia per i giovani innamorati, che qui si davano appuntamento, sia per gli anziani che venivano a giocare a bocce proprio sotto le lodze, quando la strada era sterrata.
Altri tempi. La casa risale al Settecento, restaurata secondo le norme storico-ambientali del luogo e si pranza nell’antico fienile. Stavolta è venuto a trovarci anche il giovanissimo sindaco, che ha fatto gli onori di casa, mangiando con noi.
Ma veniamo alla cucina: prodotti esclusivamente del luogo utilizzati per preparare antiche ricette di famiglia. Nel menu sono presenti anche specialità savoiarde. Ho provato gli Agnelos di nonna Lili (agnolotti con carne e farciti con crema al Beaufort)…una squisitezza!
Il tour volge al termine, si riprende la strada del Moncenisio verso Torino. Si torna in città, ma le emozioni vissute restano nel cuore oltre che nel palato. Il Lago del Moncenisio, bellissimo, dice che stiamo rientrando in Italia. Lasciamo alle spalle un territorio fatto di montagne straordinarie e meravigliose, valorizzato da uomini coraggiosi. Ma, a quanto pare, ne è valsa la pena.
“Dedicato ai montanari per scelta”, scrive Luca Mercalli, in apertura del libro “Salire in montagna”… ci sarà un motivo!.