Il vermouth, si sa, è un po’ il gentiluomo del mondo degli alcolici, il nobile della famiglia degli spiriti. Lo è di diritto in virtù di quel lontano 1786, anno nel quale venne inventato a Torino per appagare il palato degli aristocratici (in carne e ossa) e nei decenni a venire anche della grande borghesia, consumatori attenti e raffinati grazie ai quali il vermouth divenne il protagonista di quello che in seguito sarebbe diventato il rito dell’aperitivo.
Il vermouth: gentiluomo alcolico da aperitivo
Erano gli anni in cui aromatizzare e fortificare il vino consumato dalle classi superiori era uso comune, anche perché quello non aromatizzato spesso era ai limiti del bevibile e si conservava l’espace d’un matin, e il vermouth non faceva certo eccezione alla regola: ogni produttore aveva la sua ricetta, la sua miscela segreta di droghe, aromi e spezie nelle quali però rientrava sempre, obbligatoriamente, l’artemisia maggiore (in tedesco wermut per l’appunto), nelle sue due varianti Absinthium e Pontica.
L’eccellenza italiana del vermouth
Un’eccellenza tipicamente italiana il vermouth – ma se ne producono di ottimi anche in Francia, Spagna e per un certo periodo persino in California – che nel corso del tempo ha attraversato fasi altalenanti nel gradimento da parte dei consumatori.
A lungo considerato un prodotto demodé, buono al massimo per realizzare qualche cocktail e della cui qualità era quasi superfluo interessarsi, in anni recenti ha riacquistato vigore ed è stato riscoperto anche come bevanda da consumare in purezza, grazie soprattutto all’intenso lavoro di piccoli produttori artigianali, lavoro che ha spinto anche le grandi aziende, pur in un contesto di numeri maggiori, a rivalutare la cultura e l’aspetto qualitativo del vermouth, rispolverando vecchie formule e marchi storici.
Il Salone del Vermouth sbarca a Firenze e Bologna
E il vermouth sarà protagonista di un doppio appuntamento in due delle città italiane più influenti per quanto riguarda il bere miscelato: infatti sabato 5 e domenica 6 ottobre 2024, dopo il successo della prima edizione svoltasi lo scorso febbraio nella splendida cornice di Palazzo Carignano a Torino, il Salone del Vermouth approderà rispettivamente a Firenze e a Bologna, in ambedue le città ospitato all’interno dei locali di The Social Hub per un weekend che vedrà il capoluogo toscano e quello emiliano trasformarsi in un autentico laboratorio del gusto.
Un evento per appassionati
All’evento, ideato dal progetto in ambito mixology MT Magazine, curato da Laura Carello, in collaborazione con la testata Il Forchettiere e l’agenzia di organizzazione eventi To Be, parteciperanno alcuni fra i migliori produttori di vermouth al mondo. Non solo le grandi aziende che hanno contribuito a tenere alte le insegne dal punto di vista produttivo e comunicativo in Italia e all’estero, ma anche piccole realtà di nicchia che giocano il ruolo di ambasciatori locali per la capacità di comunicare le peculiarità del territorio di riferimento.
Le aziende presenti
Tra le aziende piemontesi già confermate non mancano brand storici come Carpano, anche con le etichette Punt e Mes e Antica Formula, o Martini & Rossi, accanto ad altre realtà come Baldoria, Mu Vermout, Carlo Alberto, Mancino Vermouth, Vermouth Vico e Cantina del Gega. Dalla Toscana parteciperanno distillerie come Du.It Distilleria Urbana, mentre tra i partner tecnici per gli analcolici ci sarà Tassoni.
Nella due giorni, i produttori saranno protagonisti con le proprie declinazioni tradizionali del vino sabaudo – rosso, rosé, dry, extra dry e bianco – e con personali interpretazioni sul tema, con l’utilizzo di botaniche non canoniche secondo la tradizione piemontese. Per gli appassionati sarà possibile, con un sistema di acquisto token, assaggiare tutti i vermouth in degustazione, sia lisci che in miscelazione.
Un vasto cartellone di appuntamenti
Il weekend a cavallo dell’Appennino rappresenterà inoltre il momento clou di una settimana di appuntamenti fuori-salone che, tanto a Firenze quanto a Bologna, vedrà coinvolti alcuni dei più interessanti ristoranti e cocktail bar cittadini per una serie di eventi a tema, da degustazioni a guest fino a cene in pairing.
Il programma dei food talk
Non solo: ogni giorno negli spazi del The Social Hub andranno in scena food talk che approfondiranno il vermouth da angolazioni e prospettive differenti. A essere coinvolti saranno bartender, brand ambassador, master blender, master herbalist e chef, chiamati di volta in volta a raccontare aspetti ancora meno noti di questo affascinante mondo.
Sabato a Firenze si discuterà delle diverse ricette alla base del vermouth, degli abbinamenti fra cocktail e cucina stellata, della tradizione toscana nei vini fortificati, dei caffè storici fiorentini e dell’importanza del vermouth nella realizzazione del Negroni, che proprio all’ombra del cupolone di Brunelleschi vide la luce.
A Bologna invece il dibattito verterà oltre che sulla storia del vermouth e dei suoi accostamenti con piatti del fine dining, anche sull’importanza dei portici – elemento comune tanto al capoluogo emiliano quanto a Torino – e sull’uso popolare del vermouth nella miscelazione in terra felsinea.
Gli appuntamenti fuori salone
Ma il vermouth non si limiterà a essere protagonista solo di un weekend: nella settimana precedente il Salone del Vermouth, sia a Firenze che a Bologna, alcuni dei locali più prestigiosi saranno coinvolti in appuntamenti “fuori salone”.
Nella città del David saranno coinvolti nomi più importanti nel mondo dei bar d’hotel – dall’Atrium bar del Four Seasons al lounge bar dell’hotel Savoy, fino al Picteau e al Caffè dell’Oro di Lungarno Collection – insieme a locali di fama come Gucci Garden, il Locale, Caffè Rivoire, Rasputin, Mad, LoveCraft e le strutture del gruppo Valenza (Caffè Gilli, Caffè Concerto Paszkowski, Giacosa 1815 e Move On). Coinvolti anche ristoranti, in primis la Trattoria Da Burde.
Il vermouth declinato in salsa bolognese
Allo stesso modo, all’ombra delle Due Torri, il fuori salone coinvolgerà locali come il Sentaku, Volare, Macondo e Fior di Sale, oltre a ristoranti come Oltre e La Porta. In entrambe le città, inoltre, Eataly ospiterà eventi che spaziano da “L’Albero genealogico dei cocktail” a racconti su come il Vermouth abbia unito l’Italia dal Risorgimento a oggi, presentato da Federico S. Bellanca.