Mondodelvino chiude il 2020 con un fatturato di 120,5 milioni di euro, in crescita del +8,5%. Un incremento di lungo periodo di +10,8% negli ultimi anni, passato dai 108,5 milioni del 2018 agli oltre 120 dello scorso anno.
Punto di forza del gruppo, che in Romagna conta Poderi dal Nespoli, sono le partnership instaurate in un progetto di verticalità con i viticoltori non vincolati da contratti pluriennali, bensì liberi di scegliere ogni anno se rinnovare il “patto della qualità”; un sistema che attualmente porta ai conferitori che fanno parte del progetto di filiera una remunerazione delle uve che è superiore rispetto alla media delle quotazioni di mercato.
Per questo le Tenute del Gruppo (Cuvage e Ricossa in Piemonte, Poderi dal Nespoli in Romagna e Barone Montalto in Sicilia) sono da ritenersi a tutti gli effetti “aziende verticali”.
Oltre al progetto di filiera, a premiare Mondodelvino nel 2020 è stata la scelta di una strategia distributiva basata sulla multicanalità che il Gruppo attua già da anni.
Presente nella ristorazione e nelle enoteche e nella GDO
Una buona presenza nella ristorazione e nelle enoteche, ma anche sugli scaffali della grande distribuzione e sulle piattaforme e-commerce ha permesso di compensare le perdite registrate nel canale horeca.
“L’esperienza Covid ci ha spronato ad accelerare nel percorso della nostra verticalità vigneto-bottiglia, scelta che è stata premiata dai risultati del bilancio di questo anno difficile – ha dichiarato Enrico Gobino direttore marketing del gruppo – un dato che conferma la nostra convinzione su quanto il valore identitario dei vini prodotti dalle Tenute, fondato sul legame con i territori, le peculiarità dei vitigni e la cultura delle famiglie di viticoltori che li producono, rappresenti una leva strategica di marketing vincente; oggi più che mai, dobbiamo giocarci anche come ‘sistema paese’ nelle strategie di rilancio del vino italiano nel mondo. In questo senso ci siamo orientati verso una ‘nuova verticalità’ delle nostre Tenute, dove il rapporto con il produttore viticolo è diventato il fulcro di un originale modello di organizzazione produttiva che supera il dualismo tra ‘conduttore diretto’, del viticoltore/trasformatore proprietario, e “conferitore” del sistema cooperativo”.
L’originaria ispirazione marketing oriented impressa dai fondatori del Gruppo, rimasto elemento caratterizzante del branch agro-industriale MGM, si è evoluta nel corso di circa trent’anni di attività, verso un “partenariato” con le imprese vitivinicole che collaborano attivamente e sono parte integrante dell’eco-sistema Mondodelvino, realizzato con diverse formule economico-organizzative.
“Nelle nostre Tenute abbiamo costruito un nuovo modo di essere verticali; – ha detto ancora Enrico Gobino – indirizziamo e valorizziamo i vigneti insieme alle migliaia di nostri ‘vignaioli partner’, attraverso un lavoro costante di formazione, supporto, monitoraggio e consulenza, creando una relazione di scambio attivo nel rispetto dell’autonomia imprenditoriale di ognuno di loro. In questo modo, nel nostro nuovo modello abbiamo riunito il controllo della produzione fin dall’impianto della vigna e in tutte le sue fasi, con la valorizzazione della cultura e dell’autonomia imprenditoriale del vignaiolo insieme al quale definiamo un piano di sviluppo, coinvolgendolo direttamente in progetti di crescita qualitativa del vigneto e quindi del vino prodotto – modulati anche sulla base delle evoluzioni del consumatore, che ci hanno permesso in questi anni di arrivare al successo sui principali mercati internazionali”.
by Emiliaromagnavini