Il Molise è una piccola regione viva, vitale e di arcana bellezza. Una terra segreta, enigmatica con appena 300 mila residenti ed altri 600 mila sparsi per il mondo.
Lo scrittore molisano Francesco Jovine la definì “una molecola incandescente nell’universo”. Qui l’inaspettato e l’inedito sono di casa e si manifestano con elementi culturali notevoli, fuori dai percorsi tradizionali, oltre le consuete alchimie.
Videointervista all’On. Prof. Remo Di Giandomenico – Commissario Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo del Molise
Molise: un mix di montagne, colline, mare e tante eccellenze
Lontana dai grandi assi viari, ha una storia plurimillenaria da raccontare, un paesaggio da incorniciare e tradizioni secolari, approdate integre ai giorni nostri, espressione di uno spirito popolare ancora molto sentito dai molisani. Inoltre su due spiagge (Lido di Campomarino e Termoli) sventola la Bandiera Blu che premia annualmente quelle località in prima fila per turismo sostenibile, salubrità del mare e pulizia delle spiagge.
Diverse località (Agnone, Frosolone, Roccamandolfi, Scapoli e Ferrazzano) si fregiano della Bandiera Arancione, il marchio di qualità turistico-ambientale del Touring Club Italiano. Quattro borghi – Fornelli, Frosolone, Oratino e Sepino – fanno parte dell’esclusivo club dei “Borghi più Belli d’Italia”.
Poi passeggiando per tratturi, sentieri e per i vicoli dei tanti borghi antichi è facile scorgere i segni lasciati da antichi popoli. A tutto questo bisogna aggiungere un cibo delizioso frutto di una proposta gastronomica variegata e ricca di tipicità.
Termoli: la perla dell’Adriatico
Il viaggio in terra molisana può iniziare da Termoli, importante destinazione turistica che offre al visitatore tesori d’arte e piccoli capolavori dell’uomo e strutture ricettive confortevoli e moderne. Uno spicchio di terra conosciuto come “Perla dell’Adriatico” con due anime: una nuova e l’altra antica. Quest’ultima è rappresentata dal Borgo Vecchio, una cittadella fortificata di impronta medievale con un reticolo di stradine lastricate e piazzette che fendono le vecchie case avvolte nel loro silenzio centenario. Lungo il percorso ci si imbatte nel vicolo rejecélle, uno dei più stretti d’Europa con una larghezza di appena 41 centimetri.
Il simbolo della città è il Castello Svevo di epoca normanna. Costruito probabilmente intorno all’XI secolo sopra un preesistente torrione di epoca longobarda, è stato ricostruito dopo il terremoto del 1456 e poi restaurato in più momenti. Il 15 agosto di ogni anno, per rievocare il saccheggio compiuto nel 1566 per mano degli ottomani, si svolge il suggestivo “Incendio delle mura e del Castello” che illumina di fuochi e colori il Borgo Vecchio.
Tanti i borghi con integre strutture medievali
Tale periodo storico è ancora ben documentato in molte località di questa piccola ed affascinante regione. A cominciare da Frosolone, uno dei tanti borghi molisani dove il centro storico mantiene una integra struttura medievale. A seguire Castelpetroso che si presenta al visitatore con il grandioso Santuario neogotico dell’Addolorata; Venafro una cittadina situata a ridosso dei massicci del Matese e delle Mainarde con importanti reperti archeologici come un Anfiteatro, un Ninfeo e l’acquedotto romano; Matrice, a poca distanza dal capoluogo regionale, custodisce un interessante patrimonio storico artistico, tra cui la Chiesa di Santa Maria della Strada, un gioiello dell’architettura romanica dell’XI secolo; Scapoli un piccolo angolo arroccato su un colle, noto per essere la “Capitale della Zampogna”; infine Oratino, uno dei borghi molisani “Più Belli d’Italia”. Dall’alto dei suoi 800 metri domina un lungo tratto della valle del Biferno, il fiume interamente molisano che sfocia in Adriatico dopo una corsa di 85 chilometri, iniziata ai piedi del massiccio del Matese, appena fuori Bojano.
Enogastronomia molisana: un viaggio nel gusto
In Molise i prodotti della terra si alternano con le prelibatezze del mare per dare vita ad una proposta gastronomica interessante e variegata. Ce n’è davvero per tutti i gusti: dal capocollo, alla soppressata molisana; dal caciocavallo di Agnone, al pecorino di Capracotta. Il grano poi ha decretato il successo della pasta e del pane di questa terra.
Tra le tante eccellenze anche l’olio extravergine Molise Dop e il tartufo, bianco e nero. Poi ovviamente la cucina a base di pesce, da gustare soprattutto sulla costa. Aragoste, dentici, orate, spigole triglie e calamari affollano i fondali costieri ed hanno un gusto ed una fragranza senza pari.
E per gustare al meglio tali prelibatezze un calice di vino di una delle quattro Doc del Molise: Biferno, Molise, Pentro d’Isernia e Tintilia. Bianchi e rossi che si accompagnano al meglio con le tante ricette e tipicità molisane alcune delle quali anche presidio Slow Food.
Tartufi molisani: una bella scoperta
Il Molise, oltre ad essere una terra con una ricca dotazione di risorse naturali è caratterizzata da importanti tradizioni rurali ed agricole. Inoltre il suo habitat naturale, con una antropizzazione bassissima, è l’ideale per la crescita di questo pregiato fungo ipogeo a forma di tubero. Un prodotto da sempre preceduto da un’aurea di nobiltà in quanto in passato impreziosiva solamente la tavola delle persone più abbienti.
Il piccolo ed eterogeneo Molise eccelle nella produzione nazionale di tartufo, in particolare bianco pregiato: oltre il 50% arriva dai boschi secolari delle province di Campobasso ed Isernia. Qui il prodotto principe della cucina italiana è molto pregiato con pochi eguali in altre regioni.
Le sue caratteristiche più importanti sono la forma rotondeggiante, le venature, la durezza, il profumo ed il sapore molto intenso. Il periodo di raccolta del pregiato tartufo bianco dal gusto molto intenso, è da ottobre a gennaio mentre il nero pregiato, aromatico e delicato si raccoglie da novembre a marzo. Lo scorzone, cioè il tartufo nero estivo, è molto facile da trovare anche a pochi centimetri dalla superfice e si “cava” da metà maggio a fine settembre.
Di Iorio Tartufi Molise: dal bosco alla tavola
In Molise ci sono tantissime tartufaie. Una di queste, Di Iorio Tartufi Molise, è l’unica azienda italiana del settore a presidiare l’intera filiera: dall’allevamento ed addestramento dei cani da cerca, alla trasformazione e commercializzazione del pregiato prodotto.
La “cerca” del tartufo avviene nei boschi della tenuta di proprietà: 46 ettari di querce secolari, pioppi, noccioli, faggi, roverelle e salici a pochi chilometri di Busso un piccolo borgo, in provincia di Campobasso, con alle spalle una ricca storia di nobili famiglie feudatarie.
Nei boschi dell’azienda Di Iorio è anche possibile andare alla ricerca del tartufo al seguito dei cani da “cerca” per vivere in prima persona le emozioni che regala una simile esperienza. Poi tutti a tavola per degustare il tartufo insieme in squisiti piatti che ne esaltano il profumo e il sapore.
Dove dormire
A Termoli si può pernottare alla Residenza Sveva, un albergo diffuso con varie camere (matrimoniali, doppie, familiari, junior suite e suite) dislocate in vari punti del Borgo Antico. La reception è in piazza Duomo, nella parte alta della cittadina, di fianco alla Cattedrale di “Santa Maria della Purificazione”.
Dove degustare
Sempre a Termoli si può fare una sosta golosa al ristorante Svevia. Si trova in un antico palazzo del Borgo Vecchio. Lo chef patron Massimo Talia con la sua brigata di cucina (composta da Giuseppe Sodano, Antonio Palomba e Bogdan Caraza) propone ottimi piatti della tradizione marinaresca che risultano una combinazione perfetta di passione, tecnica e ingredienti freschi di alta qualità in arrivo dal locale mercato del pesce. Ottimo anche il servizio di sala curato dal maître Silvio Chiappa, che consiglia i giusti abbinamenti con i vini della rifornita cantina, e dalla sempre impeccabile Nicoletta Di Tomaso.
Ulteriori info
AAST – Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo del Molise
Piazza Garibaldi, 42
Termoli (CB)
Tel. + 39 0875-703913
Foto di apertura: Borgo antico di Termoli. Crediti ph Filippo Cantore