Nella Legge 158/2017 del 6 ottobre scorso, inerente le misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei loro centri storici, gli articoli 11 e 12 sono particolarmente interessanti perché riguardano il patrimonio agroalimentare e la promozione dei prodotti provenienti da filiera corta.
Semplificando il triste linguaggio burocratico che contraddistingue ogni norma di legge, in pratica i piccoli comuni, anche allo scopo di accrescere la sostenibilità ambientale del consumo dei prodotti agricoli e alimentari, possono promuovere, anche in forma associata, il consumo e la commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta e dei prodotti agricoli e alimentari prodotti entro un limite di 70 chilometri, favorendone l’impiego da parte dei gestori dei servizi di ristorazione collettiva pubblica.
Legge 158/2017, la cooperazione tra produttori
Per «prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta» si intendono i prodotti agricoli e alimentari provenienti da una filiera di approvvigionamento formata da un numero limitato di operatori economici che si impegnano a promuovere la cooperazione, lo sviluppo economico locale e stretti rapporti socio-territoriali tra produttori, trasformatori e consumatori.
Tra le misure per favorire la vendita dei prodotti provenienti da filiera corta i piccoli comuni, nell’ambito del proprio territorio, sulla base delle disposizioni emanate dalle regioni e dalle province autonome, destinano specifiche aree alla realizzazione dei mercati agricoli per la vendita diretta
Non solo; gli esercizi della grande distribuzione commerciale possono destinare una congrua percentuale dei prodotti agricoli e alimentari da acquistare annualmente, provenienti da filiera corta o a chilometro utile, cioè nel limite dei 70 km.
Legge 158/2017; la rete dei piccoli Comuni
I Comuni sotto i cinquemila abitanti rappresentano una rete diffusa che copre quasi il 40% del territorio, con una presenza che unisce il senso di comunità all’appartenenza geografica e la custodia di valori e tradizioni come quella del cibo e dei prodotti tipici, un patrimonio enogastronomico, naturale e paesaggistico, culturale e artistico senza eguali per la popolazione residente, ma anche per il numero crescente di turisti italiani e stranieri che vanno alla ricerca dei tanti tesori nascosti di questa terra.
In Emilia-Romagna, in tal modo, la nuova legge offre un contributo importante per la tutela e la valorizzazione di 44 prodotti Dop che nascono nei suoi piccoli comuni e nelle aree territoriali ben delimitare; tra questi due appartengono al territorio forlivese e sono il rinomato Formaggio di Fossa di Sogliano al Rubicone ed il meno noto ma altrettanto eccellente Mandorlato al Cioccolato di Modigliana.