Triplo appuntamento per “Corvina Manifesto – L’Anteprima del Chiaretto di Bardolino”: nel 2023 la tredicesima edizione della grande rassegna del vino rosa del lago di Garda veronese, appuntamento ormai immancabile tra le manifestazioni vinicole nazionali, si moltiplica e si distribuisce su due diverse sedi.
Giovedì 2 e venerdì 3 marzo la stampa di settore potrà assaggiare la nuova annata nelle sale dell’Hotel Caesius Thermae e Spa Resort di Bardolino, mentre domenica 5 e lunedì 6 marzo sono in calendario i due giorni dedicati rispettivamente al pubblico e agli operatori di settore, che avranno la possibilità di degustare il Chiaretto di Bardolino e di conoscere i produttori negli spazi della Dogana Veneta di Lazise.
In degustazione ci saranno circa 100 vini di 40 produttori. In assaggio anche le edizioni speciali del Chiaretto affinate per uno o due anni prima dell’immissione in commercio.
Intanto c’è soddisfazione in riva al lago di Garda per l’andamento del Chiaretto sul mercato. “L’Italia, spiega Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di tutela, ci sta dando soddisfazioni sempre maggiori. Nel segmento Ho.Re.Ca. italiano nel 2022 il Chiaretto di Bardolino è cresciuto del 10% e non a caso dedicheremo un’intera giornata della prossima Anteprima alla ristorazione e agli altri operatori di settore.
Non potevamo lanciare in maniera migliore la nuova fase della Rivoluzione del Chiaretto, iniziata ufficialmente il 12 aprile 2021 con l’approvazione del nuovo disciplinare di produzione, che ha portato al 95% la quota della Corvina Veronese, il nostro grande vitigno autoctono. Ha invece rallentato la grande distribuzione tedesca, che sta pagando seriamente le conseguenze della crisi internazionale. In ogni caso, contiamo di chiudere l’anno con una crescita globale intorno al 5%, anche grazie all’apertura dei nuovi mercati nordamericani e scandinavi”.
La stagione decisamente positiva del Chiaretto di Bardolino ha come fiore all’occhiello le parole entusiastiche che Joe Bastianich e Tiziano Gaia gli hanno dedicato nel libro scritto a quattro mani per Mondadori Electa «Il grande racconto del vino italiano». Scrivono infatti i due autori:
“Impossibile lasciare il lago senza aver sorseggiato un Chiaretto (…). In Veneto mancava un grande rosato, ed ecco colmato il vuoto (…). Profuma di lampone, ribes e fragolina di bosco, saltella tra freschezza, succosità e dinamismo, si dona pimpante per aperitivi e una gran quantità di piatti. E non teme lo scorrere del tempo, come dimostrano fortunati assaggi di vecchie bottiglie. L’operazione di marketing, la pink revolution, com’è stata sbandierata, è riuscita nell’impresa di creare il rosato più venduto d’Italia, con 10 milioni di bottiglie annue, insistendo sullo stile pop del vino”.