Il Consorzio di tutela del Bardolino entra in campo assieme all’Unione Montana del Baldo-Garda, all’associazione Marchio del Baldo e a Mag Verona per promuovere i vini del distretto Montebaldo, nonché tutto il territorio veronese del monte Baldo attraverso un progetto comune.
Quello del Montebaldo diventa così il primo, tra i tre storici “distretti” bardolinesi tornati a essere riconosciuti con il disciplinare entrato in vigore il 14 aprile 2021, a mettere in atto un intenso percorso di sviluppo e valorizzazione della propria identità.
L’accordo di sussidiarietà appena sottoscritto ha lo scopo di promuovere infatti l’intero contesto del monte Baldo, un ambiente ricco di prodotti tipici artigianali e agroalimentari, ma anche di paesaggi mozzafiato, di aree dedicate alle attività sportive all’aria aperta, di tradizioni plurisecolari e di straordinari beni storico-artistici e culturali.
“Crediamo che la cooperazione sia fondamentale – ha commentato Franco Cristoforetti, Presidente del Consorzio di tutela del Bardolino – sia per la promozione dell’identità dei prodotti unici, come il nostro Montebaldo Bardolino, sia per la tutela del patrimonio naturalistico dell’area. Con l’accordo di sussidiarietà il “cru” Montebaldo ha di fatto aperto il percorso di valorizzazione che intendiamo presto perseguire anche per gli altri due distretti, La Rocca e Sommacampagna. All’interno del Consorzio operano infatti già tre comitati di gestione distinti, uno per ciascuna zona, con l’obiettivo di promuovere le tre diverse identità di queste aree, facendole scoprire e conoscere una per una”.
Sono 266.000 le bottiglie di Montebaldo Bardolino Doc prodotte finora, per un valore economico al dettaglio intorno ai 4 milioni di euro, stante un posizionamento di mercato tra i 10 e i 20 euro.
Si tratta delle etichette che, di fatto, hanno ridato vita allo storico “cru” Montebaldo, individuato già nel 1825 all’interno di quella che sarebbe diventata l’attuale area di produzione del Bardolino, assieme a La Rocca e Sommacampagna.
Un traguardo importante per valorizzare l’unicità di un ecosistema, quello del Baldo, che è stato definito il Giardino d’Europa per l’eccezionale biodiversità dovuta alla presenza di svariate specie endemiche e per la ricchezza di paesaggi.