La Via Spluga, il percorso escursionistico, a confine tra Svizzera e Italia, presenta un ampio ventaglio di proposte, all’insegna del puro contatto con la natura, un ritorno alle origini alla scoperta delle bellezze naturali e alla ricerca di equilibrio tra corpo e mente.
Ma non solo, per rigenerarsi lungo la straordinaria Via Spluga ci sono anche tante occasioni enogastronomiche tra crotti, tipici ristoranti e squisitezze locali, per un viaggio emozionante di natura e gusto.
Attraversare il percorso escursionistico a confine tra Svizzera e le italiane Valchiavenna e Valtellina significa tuffarsi in un itinerario storico, percorribile solo dal 9 giugno al 21 ottobre, sinonimo di benessere dello spirito, circondati da montagne, laghi cristallini e distese infinite di verde.
Zaino in spalla, il percorso di trekking parte da Thusis, nel Canton dei Grigioni, andando all’avventura in un itinerario di 65 km, ripercorrendo più di 2.000 anni di storia.
Lungo la strada, si entra in contatto con i popoli grigionesi, reto-romanci, walser e lombardi, abitanti di questo suggestivo paesaggio montano, percorrendo borghi e gole impressionanti, come la Gola della Via Mala.
Punto focale del viaggio è certamente il Passo dello Spluga, a quota 2.115 m di altitudine, al confine tra Svizzera e Italia; giunti nel territorio italiano, la Valchiavenna dà il benvenuto con lo stupefacente centro montano di Montespluga mentre, una volta giunti a Isola, frazione di Madesimo, si potrà ammirare la quattrocentesca chiesa dedicata ai SS. Martino e Giorgio.
Arte e storia si intrecciano anche nella tappa finale del percorso, Chiavenna, visitando i suoi bellissimi edifici storici, tra cui il seicentesco Palazzo Vertemate Franchi.
Via Spluga, camminare stimola l’appetito
Se camminare stimola l’appetito, il territorio fornisce un ricco repertorio di offerte gastronomiche, alla scoperta dei gusti tipici della montagna, serviti nell’ambiente confortevole e accogliente dei crotti, edifici scavati nella montagna che un tempo fungevano da cella frigorifera e riconvertiti in seguito in accoglienti ristoranti.
L’ospite può scegliere di accomodarsi all’aperto a un tavolo di sasso oppure in una sala con il camino scoppiettante, gustando un buon piatto di polenta accompagnata da un tagliere di affettati e formaggi misti, tutti prodotti in loco.
Per chi, invece, ricerca un ambiente raffinato e innovativo, la Via Spluga annovera molti ristoranti premiati dalle più importanti guide gastronomiche. Innovazione e tradizione sono presentate in un perfetto mix di gusti, aromi e sapori del luogo, proponendo piatti gourmet come i Saltimbocca alla Chiavennasca su taroz valtellinesi o il capretto arrosto con patate.
Prodotti tipici da non perdere; la Brisaola e il violino di capra
Per chi è alla ricerca di prodotti tipici locali da assaggiare o acquistare, una pietanza da non lasciarsi assolutamente sfuggire è la Brisaola, diversa dalla bresaola valtellinese.
La Brisaola, da “brisa” ossia una ghiandola bovina molto salata, ha origini lontane, risalenti al 1400 in cui viene citata per la prima volta la produzione di “carne salada” nel territorio attorno a Chiavenna.
Originario della Valle Spluga ma diffuso anche nella zona della Valchiavenna, è il violino di capra, ricavato dalla spalla o dalla coscia dell’animale, riconosciuto dal 2000 dal presidio Slow Food; viene chiamato violino per via della maniera di affettarlo, proprio come suonare un violino.
Dulcis in fundo, i biscotti di Prosto, frazione del comune di Piuro, che costituiscono il dolce caratteristico valchiavennasco, solitamente servito alla fine dei pasti.
La loro ricetta ha più di un secolo e, secondo la tradizione, venivano sfornati in occasione delle feste patronali nell’unico forno di Prosto, ossia “Al Mulino” di proprietà della famiglia Di Curto; oggi sono un dolce ancora molto apprezzato e facilissimo da preparare utilizzando solo tre ingredienti: farina, zucchero e burro.