La ristorazione di Bologna e provincia alza la testa e si organizza per superare, attraverso la maggiore coesione possibile, un momento che negli ultimi quattro anni è stato particolarmente difficile.
La ristorazione bolognese fonda un Consorzio di Tutela
E lo strumento per raggiungere questo obiettivo è il nuovo Consorzio di Tutela Ristoranti di Bologna, presentato ufficialmente il 16 febbraio 2024 e che si propone, secondo il motto “l’unione fa la forza”, di erogare agli associati una serie di servizi indispensabili che possono concorrere a recuperare lo smalto dei giorni migliori.
Le origini nella lotta della ristorazione contro il lockdown
Nato con il nome di Comitato di Tutela Ristoranti di Bologna all’epoca della pandemia da COVID-19 per avere assistenza legale contro l’ingiustificata politica di lockdown essenzialmente in danno della ristorazione, un’iniziativa che vide da subito l’adesione di centinaia di locali, il nuovo Consorzio, che si avvale della consulenza giuridica dell’avvocato Massimiliano Bacillieri, conta 100 aziende associate per un totale di oltre 120 insegne tra Bologna e comuni della provincia.
I vertici del neonato Consorzio
Presidente del neonato Consorzio sarà Paolo Pezzoli del Ristorante La Corte dei Molini di Castel Maggiore, affiancato dal vicepresidente Michele Pettinicchio, titolare del Ristorante Al Pappagallo sul Green e della Bottega Al Pappagallo, e dai consiglieri Elisabetta Valenti, compagna di Pettinicchio e co-titolare dei medesimi locali, e Luca Benati, della Trattoria Amedea di Zola Predosa.
I requisiti per aderire? Essere un ristoratore. Uno vero
Condicio sine qua non per l’adesione al Consorzio è lo svolgere una reale attività di ristorazione, dotati di una propria cucina e senza avvalersi di piatti preconfezionati, precotti, solo da riscaldare.
Nessuna concorrenza con le associazioni di categoria
Lungi dal volersi mettere in concorrenza con le diverse associazioni di categoria aderenti a Confcommercio – ASCOM, Confesercenti e CNA, sebbene alcuni degli associati al tempo della pandemia non si fossero sentiti pienamente rappresentati dalle sigle ufficiali, il Consorzio come detto nasce con l’intento di garantire alla ristorazione del territorio una serie di servizi e consulenze – legali, tecniche, amministrative ma anche di altro genere – che proprio per la loro vastità le associazioni di categoria faticano a garantire.
L’esigenza di fare rete
L’esigenza di fare rete, partita da una emergenza, si è concretizzata nella formazione di un gruppo di esperti del settore, imprenditori presenti da anni nel mercato della ristorazione, a tutti i livelli, sia del centro storico di Bologna che della provincia.
Oltre 120 i locali già associati
Tra i locali che hanno aderito inizialmente al Comitato e oggi al Consorzio ci sono nomi storici della ristorazione bolognese, ma anche locali giovani e persino insegne che propongono cucina etnica, come Al Pappagallo, La Cesarina, Cesari, il Diana, Da Nello al Montegrappa, Trattoria Belle Arti, Trattoria Aquila Nera, Corte dei Molini, Trattoria Amedea, Ristorante L’800, Ristorante India, Trattoria Casa Buia, Da Sandro al Navile, Ristorante Bolognese e molti altri.
L’esperienza di chi lavora sul campo
Ogni consorziato porta storie, competenze e attività al servizio degli altri, per risolvere le criticità legate al settore, che solo chi lavora concretamente sul campo può affrontare con competenza.
Consulenze legali, fiscali e credito bancario
Tra i servizi di cui gli associati potranno godere ci saranno consulenze di tipo legale tramite lo Studio Legale Baccillieri-Giordani, un accesso facilitato al credito bancario tramite una convenzione con la Banca Popolare dell’Emilia-Romagna e la disponibilità in regime preferenziale di professionisti qualificati nel campo della consulenza del lavoro, dell’assistenza fiscale e amministrativa.
Un gruppo d’acquisto di alta qualità
Verrà inoltre attivato un gruppo d’acquisto per consentire agli associati di accedere a condizioni concorrenziali a forniture di materie prime di qualità, con l’obiettivo di creare una filiera di fornitori qualitativamente elevati e altamente fidelizzati alla rete consorziale facendo leva su ampi ordini e scontistica speciale.
Pronto intervento H24 per non fermarsi mai
Altro servizio particolarmente innovativo sarà quello della messa a disposizione, anche in questo caso a condizioni economiche agevolate, di manutentori delle apparecchiature e dell’impiantistica a pronto intervento con disponibilità 24 ore su 24 per garantire un servizio tempestivo in caso di malfunzionamenti che, se prolungati, potrebbero pregiudicare l’andamento dell’attività di ristorazione.
Un database da cui attingere i migliori professionisti
Ulteriore servizio, mirato ad attenuare le gravi difficoltà nel reperimento da parte della ristorazione di manodopera qualificata, sarà la creazione di un database condiviso di professionalità del settore, opportunamente selezionate dai consorziati stessi, soddisfacendo in maniera taylor made le specifiche esigenze dei singoli locali e in modo da garantire competenze dei candidati grazie ad attenta verifica.
Formazione continua per chi vuole fare il ristoratore
Infine, tramite un’apposita piattaforma, il Consorzio si propone di erogare a chi ne avesse bisogno un’adeguata formazione di management specifico per il comparto della ristorazione e della gestione di pubblici esercizi.
Tutela per la ristorazione ma anche per il cliente
Uno strumento, il neonato Consorzio, attraverso il quale i ristoratori bolognesi tuteleranno non solo se stessi e le proprie attività ma anche il cliente pagante, troppo spesso vittima collaterale degli stessi disservizi che affliggono il mondo della ristorazione.
Quanto costa aderire al Consorzio
Uno strumento per aderire al quale il costo sarà di 150 euro all’anno più ulteriori 150 euro una tantum di accesso iniziale al Consorzio.