È stato lanciato nei giorni scorsi a Faenza, in Romagna, il progetto di formazione enogastronomica Kwak, che già nel nome richiama la brevità come elemento distintivo, senza però rinunciare ai contenuti.
«Il futuro è nelle competenze, non si può competere con modelli superati. Con questo progetto affianchiamo i ristoratori e i baristi con uno strumento nuovo, un progetto di formazione costruito su moduli brevi e completi coinvolgendo i migliori professionisti del settore», ha detto Francesco Carugati, Direttore di Confcommercio Ascom Faenza, che proseguendo ha detto anche che: «C’è bisogno di formare il personale impegnato in bar e ristoranti, di dare un’opportunità di crescita a chi già lavora e di proporre contenuti a chi è appassionato di enogastronomia. Per questo abbiamo attrezzato un’aula con 24 postazioni e uno spazio dedicato alla caffetteria e al bere miscelato. Uno sforzo che va nella direzione della specializzazione, con lo spirito di accompagnare il commercio verso il futuro».
All’inaugurazione della struttura ha preso parte anche Giacinto Rossetti, personaggio mitico, ex-patron del “Trigabolo” di Argenta (FE), l’uomo che ha portato la cucina di territorio nell’alta ristorazione italiana.
A condurre l’incontro il giornalista Giorgio Melandri, che nella scuola sarà il coordinatore dell’attività legata al vino: «Partiamo dalla nostra storia, dai contenuti. Siamo figli di un percorso che spesso non conosciamo, di radici che restano al buio, letteralmente. Non c’è futuro senza una consapevolezza di quello che siamo, senza il racconto dei padri. Giacinto ha rivoluzionato l’alta cucina italiana, una grande storia successa a due passi da noi. Dal Trigabolo sono usciti tanti protagonisti della cucina italiana: Igles Corelli, Bruno Barbieri, Mauro Gualandi, Pierluigi Di Diego, Bruno Biolcati, Marco Merighi, Flavio Errani. Una squadra da sogno. Con quella stagione racconteremo la storia della ristorazione italiana». Le parole di Melandri introducono bene lo spirito di questa scuola. Al termine dell’incontro è stato servito uno dei piatti simbolo del Trigabolo: i ravioli di faraona allo zabaione di parmigiano reggiano.
«Un modo nuovo di concepire la formazione, grandi personaggi e moduli tematici, esperienze di livello assoluto da portare a casa in un giorno, due al massimo. Abbiamo pensato a chi lavora e non ha la possibilità di sospendere l’attività per mesi. Un modello che può essere interessante anche per gli appassionati e per attività di team building», ha sottolineato Matteo Tambini, coordinatore dell’area cucina.
A contribuire al progetto c’è anche la proposta di Christian Tirro, che ha portato la sua attività di formatore di caffetteria all’interno di Kwak.