Da Monselice a Jesi e poi a Palermo ed infine ad Altamura. Il “Il Piatto di Federico II” allarga i confini per arrivare alle città dove lo “Stupor Mundi” ha lasciato il segno, cioè Altamura dove ha fatto edificare una cattedrale, Palermo dove è sepolto, ed ovviamente Jesi città che gli ha dato i natali.
Quindi il “piatto” farà tappa in tali luoghi per promuovere ed incentivare la ristorazione del territorio, coinvolgendo i cuochi di ristoranti, trattorie, agriturismi e punti di ristoro, che si cimenteranno nella realizzazione del “Piatto” utilizzando ingredienti e prodotti in uso ai tempi dell’Imperatore: i cuochi e le rispettive ricette federiciane saranno i veri protagonisti delle città di riferimento e le regole che seguiranno verranno indicate dalla città di Monselice.
Prima tappa Jesi: la città dove lo Stupor Mundi è nato
Per l’occasione, la Fondazione Federico II Hohenstaufen Jesi Onlus, che già da qualche anno ha suggellato un accordo di collaborazione e amicizia con Monselice, ha organizzato un incontro incentrato sulla “Nascita di Federico II, le sue città e l’enogastronomia per progetti di sviluppo turistico culturale”.
L’incontro ha rappresentato l’occasione per unire e cementare due obiettivi: la sinergia tra partner per utilizzare al meglio tutte le risorse, e il coinvolgimento orizzontale di varie componenti settoriali, politiche, enogastronomiche, sociali e culturali. Un’anticamera preziosa e di grande valenza, prodromica al festival federiciano che si terrà a Jesi l’1 e il 2 giugno, segnale forte dell’importanza di fare squadra e fucina di idee per ampliare l’offerta come quella di creare un piatto dedicato.
Le delegazioni presenti di Jesi e Monselice
Presenti all’iniziativa, oltre alle Istituzioni del territorio, anche gli stakholders legati al progetto. In particolare, per Jesi erano presenti il Presidente della Fondazione Federico II che tiene le fila su Jesi, Paolo Mariani, il Sindaco Lorenzo Fiordelmondo, l’Assessore alla cultura Luca Brecciaroli, l’assessore al turismo Alessandro Tesei, l’addetto stampa Giovanni Filosa, il giornalista di settore Carlo Cambi, lo storico locale Ettore Baldetti, la storica del cibo Petra Carsetti, l’Ufficio Turismo Comune di Jesi Federica Micheli, il Presidente della Pro loco di Jesi Alessandro Gabrielloni, il Direttore Generale Confcommercio Marche Centrali Massimiliano Polacco e la chef Giulia D’Urso.
Della delegazione monselicense, guidata dall’assessore alla Giostra Luca Piccolo, facevano parte Paola Signoretto presidente della Giostra, Mirco Pedrotta dirigente Ascom, Giovanni Cillario delegato Pro Loco, lo storico Riccardo Ghidotti, Michele Pigozzo che ha seguito il percorso del piatto occupandosi del coinvolgimento dei ristoratori di Monselice ed ovviamente Maurizio Drago e Federica Pagliarone responsabili dell’ufficio stampa del progetto.
Da remoto si è collegata anche Giulia Bedin, sindaco di Monselice, che ha sottolineato quanto siano importanti per la città euganea – l’unica del Nord Italia a possedere una cinta muraria fatta realizzare dall’imperatore Federico II – le iniziative legate al Piatto di Federico II ed alla Giostra: appuntamenti dedicati all’eredità federiciana che offrono lo spunto per ripercorrere la storia valorizzando anche la parte gastronomica, volta alla crescita economica e turistica della città e del territorio.
“Nell’ottica di un’evoluzione del Piatto di Federico II – ha poi dichiarato l’assessore Luca Piccolo – vogliamo dare valore all’iniziativa ed esportarla nelle altre regioni italiane dove ha soggiornato l’imperatore. Il format è vincente e dà lustro alle amministrazioni comunali in quanto accrescere la conoscenza del territorio, dal turismo gastronomico a quello degli eventi e dell’arte”.
Prossime tappe: Palermo ed Altamura
Ma le sorprese non finiscono qui: nei prossimi giorni il Piatto di Federico II arriverà infatti a Palermo, una città che deve molto all’imperatore. Nel capoluogo siculo si affronterà il tema della “ contaminazione del cibo. Dai paesi africani e asiatici a quelli europei: la prima “globalizzazione” ai tempi di Federico II”. Poi sarà la volta di Altamura , in provincia di Bari, dove Stupor Mundi ha fatto erigere una straordinaria cattedrale. In tale occasione si parlerà del bello dell’architettura nel medioevo federiciano.