Dopo il successo delle prime due edizioni del “Piatto di Federico II” del 2021 e 2022 a Monselice, l’evento cresce ulteriormente, ampliando i confini e collegandosi, attraverso una serie di incontri ed eventi, con il Comune di Jesi, dove l’imperatore Federico II è nato, con quello di Palermo dove è sepolto, e con il Comune di Altamura, l’unica città dove l’imperatore ha edificato una cattedrale.
La città euganea diventa così “protagonista” mediatica, in quanto promotrice del progetto volto a far conoscere a livello nazionale le sue numerose iniziative, come la Giostra della Rocca e gli eventi ad essa collegati, le attività enogastronomiche dei ristoranti, la valorizzazione delle tipicità.
Il progetto “Il Piatto di Federico II”, ideato dal giornalista enogastroturista Maurizio Drago, viene pertanto “esportato” nei luoghi simbolo dello Stupor Mundi, promuovendo e incentivando la ristorazione del territorio, coinvolgendo i cuochi di ristoranti, trattorie, agriturismi e punti di ristoro, che si cimenteranno nella realizzazione del “Piatto” realizzato con ingredienti e prodotti in uso nel Medioevo, ai tempi dell’Imperatore.
Coinvolti gli gli chef di Altamura, Jesi e Palermo
Anche gli chef di Altamura, Jesi e Palermo si metteranno alla prova per mettere a punto invitanti ricette con i prodotti conosciuti all’epoca, ed apposite giurie, seguendo il regolamento monselicense, decreteranno i migliori Piatti. Contemporaneamente, verrà valutato anche il vino più consono per gli abbinamenti.
Queste città, infatti, hanno già suggellato un accordo di collaborazione e amicizia con Monselice, e si stanno attivando per valorizzare a loro volta il patrimonio storico, artistico, paesaggistico ed enogastronomico che le contraddistingue.
Il progetto del “Piatto di Federico II
I
l progetto “Piatto di Federico II”, vuole allargare i confini territoriali di Monselice e arrivare nelle città dove lo “Stupor Mundi” ha lasciato il segno. Si punta alla creazione e alla valorizzazione di nuovi piatti creati dai cuochi del territorio, incentivando la cultura enogastronomica locale.
Si inizia con la città di Jesi, nell’anconetano, dove Federico II è nato il 26 dicembre 1194. La Fondazione Federico II di Jesi collabora con Monselice già da qualche anno; nei primi mesi del 2024 si organizzerà un importante incontro dal tema: “La nascita di Federico II, la sua storia e la valorizzazione dei prodotti e delle cucine del territorio ove l’imperatore passava”.
Si proseguirà quindi con la città di Altamura in provincia di Bari, dove lo Stupor Mundi ha realizzato la cattedrale. Qui il tema sarà legato al bello dell’architettura nel medioevo federiciano.
Per poi andare a Palermo, il capoluogo siculo che deve molto all’imperatore, dove si affronterà l’argomento: “La contaminazione del cibo. Dai paesi africani e asiatici a quelli europei: la prima “globalizzazione” ai tempi di Federico II”.
Ovviamente i cuochi e le rispettive ricette federiciane saranno i veri protagonisti delle città di riferimento e le regole che seguiranno verranno indicate dalla città di Monselice.
Secondo lo storico monselicense Riccardo Ghidotti “L’imperatore Federico II ha concesso a Monselice la “Camera Speciale Imperiale”, significato, questo, dell’attenzione verso questo territorio. E sotto il profilo gastronomico troviamo testimonianze in Marin Sanudo, Ruzante, Bozza, Furlani, Bonatti. La tradizione tramanda piatti medievali, ad esempio, la zuppa del priarolo a base di cinque cereali, che era il pasto consumato dai lavoratori delle cave di trachite, la trippa porrata a base di porro, il pollo ruspante sia arrosto che lessato, i fagioli detti Cenerini dal guscio sottile con l’occhiolino nero, i capperi delle mura di Monselice importati da Federico II dalle terre del sud, il lattonzolo degli Euganei, il fegato porrato, lo stinco di cinghiale. Per i dolci le mandorle importate da Federico II, la mostarda di Monselice, meno agra della vicentina e meno dolce della cremonese”.
“Oggi l’enogastronomia non è più solo sinonimo di buon cibo – afferma Federica Pagliarone, giornalista food&travel e responsabile ufficio stampa Il Piatto di Federico II – ma una vera e propria esperienza emozionale, che consente di conoscere ed apprezzare le eccellenze di un territorio, non solo dal punto di vista culinario, ma anche storico, artistico e culturale. Il cibo, infatti, è un potente veicolo di marketing territoriale per promuovere e attrarre visitatori verso le destinazioni. Cibo e turismo enogastronomico possono così diventare un binomio vincente nel rilancio dell’economia locale. Quest’unione crea infatti l’occasione per raccontare il territorio stesso con le sue peculiarità, comprendendo i luoghi anche attraverso la degustazione di prodotti tipici e di ricette storiche, della tradizione o innovative.