È dal 1996 che il Marrone del Mugello ha ottenuto la certificazione IGP, e da allora questo prezioso frutto del sottobosco, protagonista di tante ricette tradizionali di quello scorcio di Toscana ai piedi dell’Appennino, è stato al centro di un vasto programma di valorizzazione.
Il Marrone del Mugello IGP: una produzione storica
Gli alberi di Castagno sono in Mugello veri e propri monumenti vegetali, i tronchi spesso secolari superano facilmente il metro di diametro. Il Castagno è presente in Mugello fin dall’epoca romana, ma è nell’alto medioevo che assume una rilevanza economica tale da essere rappresentato nei registri commerciali e catastali di Firenze.
Dal Marrone del Mugello IGP il “pane” della gente di montagna
Fino al primo dopoguerra il Marrone e la farina sono stati uno degli alimenti principali nella dieta della popolazione locale, apportando elementi utili alla salute quali zuccheri semplici, sali minerali, grassi insaturi e antiossidanti Omega3 e Omega6. Ha salvato dalla fame la popolazione nei periodi di guerra e carestia, tanto da meritarsi l’appellativo di: “albero del pane”.
Filo rosso dell’identità territoriale
Dopo un periodo di forte regresso di circa 30 anni, durante il quale si è assistito ad un marcato spopolamento della montagna, al cambiamento delle abitudini alimentari, dagli anni ’80 si sta assistendo ad una diffusa ripresa di questo settore. Il Marrone del Mugello è il filo rosso dell’identità territoriale di in un’area di 3.300 ettari. La coltivazione dura tutto l’anno con la raccolta tra ottobre e novembre. La qualità e la notorietà raggiunge il massimo con il Marron Buono di Marradi.
Mugello, tradizione e qualità in cucina
“Mugello Tradizione e Qualità in Cucina” è un progetto avviato nel 2020 per valorizzare quelli che sono importanti punti di forza del Mugello, i prodotti locali di eccellenza, e una ristorazione che questi prodotti sempre più valorizza e propone. E quest’anno è stato coniugato sempre più l’elemento attrattivo dell’enogastronomia, con l’offerta turistica territoriale dell’ambito turistico locale, tramite le imprese che hanno aderito al manifesto di intenti di Vetrina Toscana, la realtà che da 23 anni promuove il turismo enogastronomico in chiave di sostenibilità.
Un progetto per il turismo enogastronomico
“Mugello Tradizione e Qualità in Cucina” è un progetto realizzato con il sostegno di Regione Toscana, Toscana Promozione Turistica e Fondazione Sistema Toscana ed il contributo di Camera di Commercio di Firenze. Grazie al lavoro svolto nelle passate edizioni, le imprese coinvolte nell’edizione 2023 del progetto sono state 47, di cui 34 ristoranti e 13 botteghe alimentari. Ma il progetto potrà contare anche sui 20 produttori agricoli aderenti a Vetrina Toscana presenti sul territorio.
Ristoranti e botteghe in tutto il Mugello
E si estende su un’area vasta, quella dell’Ambito Turistico del Mugello che comprende i comuni di Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio, San Godenzo, Scarperia e San Piero, Vicchio. Ristoranti e botteghe che si riconoscono in questo progetto di marketing territoriale che promuove la tipicità e l’identità locale si mettono dunque in “rete” e in “vetrina”, per migliorare la competitività e per dare un contributo alla destinazione turistica dell’ambito.
Una rete turistica integrata
Si vuole infatti riuscire a integrare la rete di Vetrina Toscana con l’attività dell’Ambito per la promozione turistica attraverso la valorizzazione del turismo della tavola. Tanto più che le eccellenze del Mugello, sia sul fronte gastronomico, che su quello di vino e birra, sono sempre più riconoscibili e ricercate e bene si abbinano alle bellezze naturalistiche del territorio e al suo ricco patrimonio storico-artistico e architettonico.
Per questo sarà prevista una stretta collaborazione con l’Ufficio Turistico dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello e con la DMC, Destination Management Company, cioè il soggetto a cui compete l’organizzazione e la commercializzazione dell’offerta turistica di questo territorio.
Una terra ricca di eccellenze golose
La terra mugellana è ricca di eccellenze che valgono una visita e una sosta: non solo il frutto autunnale dei boschi dell’Appennino mugellano, il Marrone del Mugello IGP, o il rinomatissimo tortello di patate, piatto simbolo della tradizione culinaria mugellana, ma anche la carne e il latte, il vino e la birra artigianale, formaggi e salumi.
Prodotti che i ristoranti presenti in “Vetrina Toscana” mettono abitualmente in tavola, con ricette capaci di esaltare i loro sapori e la loro genuinità. Non solo “Vetrina” dunque, ma anche rete, per favorire una sempre maggiore sinergia tra gli operatori per migliorare l’offerta turistica, con la creazione di servizi e pacchetti.
Dieci centri commerciali naturali
E il progetto prevede anche il coinvolgimento dei dieci Centri Commerciali Naturali presenti all’interno dell’ambito turistico locale, con l’obiettivo di far partecipare le varie attività economiche, in modo integrato. Gli attori principali del progetto sono naturalmente i ristoratori e le botteghe, che promuovono i prodotti e le ricette legate alla tradizione locale.
Attraverso un’apposita campagna di comunicazione si andranno a creare e proporre percorsi enogastronomici e culturali, proposti al pubblico/consumatore-turista, per aumentare la conoscenza delle presenze sul territorio dei ristoranti e delle botteghe tipiche, e incrementarne la frequentazione. Le attività, tra ristoranti e botteghe, che hanno aderito al progetto sono attualmente quarantasette.
Il Marrone del Mugello IGP e i suoi usi in cucina
Infatti il Marrone del Mugello IGP non viene impiegato solo per dare vita alle tradizionali ricette del territorio come i classici tortelli mugellani, le torte e i biscotti di farina di castagne, i castagnacci e i maltagliati di farina di marroni, ma ben si coniuga in contesti inusuali quali gli abbinamenti con carni di cortile come il coniglio o carni rosse come la manzetta di razza Limousine o ancora il lardo locale su saporiti crostini, creazioni fantasiose come il gelato al castagnaccio o il maritozzino con mousse di farina di castagne ripieno di mousse ricotta agli agrumi, oppure prodotti dell’artigianato quali l’aceto di miele di castagno o la birra di farina ci castagne.
L’importanza della sostenibilità in Toscana
La sostenibilità in Toscana ha radici antiche: da millenni l’agricoltura si prende cura del territorio, fino a plasmarlo, con un legame profondo con la sua cultura. Le eccellenze della produzione enogastronomica toscana descrivono una regione buona oltre che bella. Il cibo è espressione di paesaggi, storia, stili di vita, cultura. Le produzioni locali di eccellenza sono chiave di accesso ai territori e la regione ne ha quasi 600. Ogni territorio ha un’identità ben precisa legata all’enogastronomia che Vetrina Toscana vuol tutelare, un patrimonio culturale e materiale che non deve andare disperso insieme alla ricchissima biodiversità di questa regione.